Deal or no Deal?
Der Erwerb der Gruppe GreenPower seitens der Alperia lässt viele Fragen offen
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Gianguido Piani Gio, 10/08/2020 - 04:41

Alperia, come le società elettriche privatizzate, cioè quasi tutte, sconta i peccati originali delle liberalizzazioni.
Queste furono decise negli anni 1990-2000 con l'obiettivo dichiarato di offrire prezzi inferiori grazie alla concorrenza. Non si era considerato che i costi principali di un sistema elettrico sono quelli di trasmissione e distribuzione, non di generazione, quindi i margini di concorrenza sono molto ridotti. Non a caso oggi ogni offerta di elettricità contiene una nota che "si applica solo alla componente energia".
Mancato l'obiettivo principale, se ne sono però realizzati di secondari, tipo la creazione di posti dirigenziali. Prima delle liberalizzazioni i consigli di amministrazione delle società elettriche erano composti principalmente da ingegneri elettrotecnici, ingegneri gestionali, giuristi. Nella maggior parte dei casi si trattava di persone con carriere interne alle aziende. Dopo lo spezzettamento di Enel in decine di nuove società si sono create posizioni a valanga per commercialisti, esperti in finanza, pubblicitari. Soprattutto esterni. Oggi nelle stanze del potere specialisti con un background tecnico o economico-gestionale sono sempre più rari. Questo permea strategie e tattiche delle aziende elettriche e Alperia, pur con una genesi diversa, ne è quasi un esempio da manuale.
I bilanci Alperia sono pubblicati sul sito dell’azienda. Decine di pagine dedicate alla difesa dell'ambiente, alle quote rosa, alla responsabilità sociale verso i dipendenti, alla mobilità sostenibile. Purtroppo non è reso pubblico, né è possibile dedurlo dalle informazioni presentate in bilancio, il parametro principale di riferimento delle aziende elettriche: il costo di generazione e distribuzione dell'elettricità ("Levelized Cost of Electricity", LCOE) e la sua struttura.
Alperia appartiene ai cittadini dell'Alto Adige per il tramite della Provincia e dei Comuni di Bolzano e Merano. Forse per i proprietari è giunto il momento di contattare gli amministratori.

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