Klassenkämpfe 2
Ho sedici anni, sono di madrelingua tedesca e frequento il liceo italiano.

Frequento il Liceo linguistico Carducci da ormai due anni, ma il mio percorso scolastico non è stato quello “classico” per uno studente italiano. La mia madrelingua è infatti il tedesco e il passaggio, dopo aver frequentato la scuola elementare e la scuola media in lingua tedesca, a una scuola superiore completamente italiana non è stato molto semplice. Ho deciso di affrontare questa sfida perché credo e spero che mi darà maggiori opportunità per il futuro.

Gli studenti dicono quello che pensano

Sebbene si parli spesso di scuola, raramente si dà voce agli studenti. SALTO cambia questa situazione con la sua miniserie Klassenkämpfe (Lotte di classe). In questa breve serie dedicata all'inizio dell'anno scolastico, gli studenti hanno voce in capitolo in quattro contributi, parlano delle loro speranze e paure e anche del fatto che il sistema scolastico sia davvero così pessimo come molti sostengono. Tutti i nostri autori hanno svolto un tirocinio presso SALTO.

Un equilibro tra le lingue

Da quando sono nella scuola italiana non ho l’impressione di disimparare la mia madrelingua anche se oggi parlo molto più italiano che tedesco, sia a casa che a scuola. A volte mi vengono in mente prima le parole italiane rispetto a quelle tedesche. Ma riesco comunque di mantenere vivo il mio tedesco, per esempio parlando il tedesco a casa o con i miei nonni che vivono in Germania. Sto cercando di trovare un equilibrio tra le due lingue ma soprattutto voglio continuare a migliorare il mio italiano.

 

Più lingue conosco, meno problemi avrò quando mi troverò all’estero, magari per viaggiare o lavorare.

 

Oltre all’italiano, studio anche inglese, francese e, da quest'anno, anche lo spagnolo. Mi piace molto imparare le lingue perché mi permettono di comunicare con persone di altri paesi. Più lingue conosco, meno problemi avrò quando mi troverò all’estero, magari per viaggiare o lavorare. Per ora non so ancora cosa farò da grande, ma sapere più lingue sicuramente mi aprirà più possibilità, anche in ambito internazionale.

Inizio difficile

Prima di iniziare il liceo Carducci, ho frequentato la scuola media Aufschnaiter e, prima ancora, la scuola elementare Goethe. Durante l’ultimo anno delle medie ho vinto il premio Dante, un riconoscimento scolastico che mi ha incoraggiato di iscrivermi alla scuola in cui sono ora. 

Il primo anno alle superiori italiane è stato piuttosto complicato. Non ero abituato a parlare in italiano con i miei compagni durante le pause, né a sentire i termini tecnici delle materie in una lingua diversa dal tedesco. Poi, col tempo, l’italiano è diventato parte della mia quotidianità, tanto che oggi faccio fatica a immaginare che una volta parlavo solo tedesco a scuola.

 

Con Scienze faccio davvero fatica...

 

Nella mia classe siamo in 23: 19 ragazze e 4 ragazzi. Durante il primo anno ho avuto parecchie difficoltà con Diritto ed economia e Scienze naturali. Ho preso il debito in diritto, mentre in scienze l’ho evitato per un soffio. Al secondo anno è andata un po’ meglio: ho preso il debito in Scienze, ma sono migliorato molto in Diritto. Con Scienze faccio davvero fatica, è una materia che non riesce a coinvolgermi. Diritto, invece, è complicato soprattutto per il linguaggio tecnico, che non è facile da imparare per chi non è madrelingua. O sapete voi cos'è “il diritto di agire” o, meglio ancora, sapete come ciò si dice in tedesco?

Quello che mi spinge ad affrontare tutto questo è l’obiettivo di finire le superiori con una maturità che “vale tanto”, in modo da avere più libertà nel mio futuro. Vorrei poter scegliere un lavoro che mi piace, magari anche all’estero, senza avere grossi problemi a trovarlo.

Il mio sogno: pugile professionista

Fuori da scuola, la mia grande passione è il pugilato. Mi alleno quattro volte a settimana e a volte anche la domenica, quando ci sono esibizioni o allenamenti con atleti di altre palestre. 

 

Concentrazione, disciplina, controllo

 

Fin dal primo allenamento ho capito che era lo sport giusto per me. Lo pratico da otto mesi e mi piace perché è uno sport completo, sia fisicamente che mentalmente. Non è solo fatica o colpi: richiede concentrazione, disciplina, controllo e una grande forza di volontà. In futuro mi piacerebbe moltissimo diventare professionista, anche se so che non è facile, soprattutto perché ho cominciato a 15 anni.

Non ho più molti contatti con i miei amici altoatesini

Da quando non frequento più una scuola tedesca, non ho più molti contatti con i miei amici altoatesini di madrelingua tedesca. A volte li incontro per strada e li saluto, ma non ci vediamo più per uscire insieme come una volta.

Nel mio attuale liceo non ho mai incontrato altri studenti di madrelingua tedesca. L’unica volta è stata circa tre anni fa, durante la Giornata delle porte aperte. Ero ancora in terza media e avevo visitato per la prima volta il Carducci. Quel giorno, nella classe in cui mi trovavo, c’era anche un altro ragazzo tedesco, ma dopo quella giornata non l’ho più rivisto.

Questa è la mia storia finora: tra due lingue, tante sfide scolastiche, e un sogno che nasce sul ring.

Bild
Profile picture for user Sergio Fratucello
Sergio Fratucello Mer, 09/10/2025 - 18:25

Bravo, continua e non te ne pentirai. Anch'io al classico avevo compagni di lingua tedesca che poi hanno fatto molta strada nella vita. Sono diventati giornalisti, medici, insegnanti. Credo che l'esperienza bilingue li abbia aiutati.

Mer, 09/10/2025 - 18:25 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Evelin Grenier
Evelin Grenier Gio, 09/11/2025 - 10:25

"È una vera grande fuga, quella dei giovani italiani che scelgono di andare all’estero: dopo il rallentamento nel biennio 2020-2021 – soprattutto per effetto del Covid - l’emigrazione dei giovani italiani (18-34 anni) è ripresa ai più alti ritmi prepandemici, sia nelle uscite sia nel saldo migratorio. Nel 2022 e nel 2023 quasi 100mila giovani italiani hanno lasciato il Paese, mentre solo poco più di 37mila sono rientrati. Nel periodo 2011-23 (tredici anni) il totale delle cancellazioni anagrafiche per l’estero sale a 550mila, contro 172mila iscrizioni (rientri), per un saldo negativo di 377mila persone.

I dati sono contenuti nella Nota della Fondazione Nord Est sui giovani, in cui si precisa che il DATO REALE È 3 VOLTE PIÙ AMPIO, perché molti mantengono la residenza italiana. Non solo: questi dati «accentuano la rarefazione di giovani causata dalla glaciazione demografica». L’emigrazione aggrava il calo di giovani italiani, scesi da 13,5 milioni nel 2000 a 9,1 nel 2024. Il deflusso assoluto maggiore proviene dal Settentrione, circa la metà, che nel 2011-23, con un saldo negativo di quasi 80mila giovani dal Nord-est e 100mila dal Nord-ovest, supera di molto il dato del Mezzogiorno, che registra un saldo di -141mila giovani.

Per molti meridionali il trasferimento al Nord d’Italia - assume i contorni dell’emigrazione estera.

---
^ Da "Il Sole 24 ore"

Gio, 09/11/2025 - 10:25 Collegamento permanente
Bild
Salto User
Josef Fulterer Sab, 09/13/2025 - 06:30

"Wenn nur möglichst viel Geld + höchste gesellschaftliche Anerkennung als erstrebenswert angepeilt werden, mögen die BOX-Handschuhe die ERSTEBENs-werten Werkzeuge sein."
Um am Ende des Lebens, das für jede:n kommt, sehr schmerzhaft fest-stellen-zu-müssen, "dass man Geld nicht essen kann + die er-BOX-te Anerkennung sich unsichtbar verflüchtigt!"

Sab, 09/13/2025 - 06:30 Collegamento permanente