Lavoro
Il segretario della CGIL Maurizio Landini sarà oggi a Bolzano per promuovere i referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno: “Milioni di persone vivono in condizione di povertà pur lavorando, non possiamo più attendere”.

L’Alto Adige è al terzo posto fra le province italiane per incidenza di infortuni mortali sugli occupati, già sei al 31 marzo 2025. Un triste primato che, secondo la segretaria provinciale Cgil/Agb, Cristina Masera, dovrebbe far comprendere a tutti gli elettori altoatesini la rilevanza dei referendum dell’8 e 9 giugno anche per la Provincia. “La sicurezza sul lavoro ci riguarda in modo drammatico. Siamo in zona rossa per gli infortuni sul lavoro ovvero siamo fra le regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale”, dichiara Masera. Per promuovere al meglio la chiamata alle urne per il referendum, oggi pomeriggio sarà a Bolzano il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini. Si tratta di cinque quesiti, di cui quattro sul lavoro ed uno sulla cittadinanza su cui, secondo Landini, l’Italia non può più aspettare. 

SALTO: Segretario Landini, oggi sarà a Bolzano per sostenere i referendum in programma per l’8 e 9 giugno. Quali sono le ragioni che rendono questi quesiti particolarmente urgenti?

Maurizio Landini: In Italia ci sono milioni di persone che vivono in condizione di povertà pur lavorando, non possiamo più attendere. Dobbiamo dare centralità al lavoro, a chi lavora, alle persone e non ai profitti come si è fatto finora. Per far questo dobbiamo superare le leggi balorde che hanno approvato negli ultimi anni sui licenziamenti, sul lavoro a termine, sulla responsabilità delle aziende appaltanti sulla sicurezza sul lavoro. 

 

“Dobbiamo porre un freno a questa precarietà, lo dobbiamo soprattutto alle giovani generazioni”

 

Una delle battaglie riguarda il reintegro in caso di licenziamento illegittimo: come risponde a chi teme che questo possa frenare le assunzioni, soprattutto nelle PMI?

Con la scusa della possibilità di frenare le assunzioni in questi anni ci sono state imposte diverse tipologie contrattuali che condannano tantissimi giovani ad una spirale di precarietà permanente. E questo non ha migliorato in alcun modo l’economia del Paese. Dobbiamo porre un freno a questa precarietà, lo dobbiamo soprattutto alle giovani generazioni.

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Salto User
Josef Fulterer Ven, 05/23/2025 - 06:33

Eine Gesellschaft die einen Teil ihrer Mitbürger, nur mit einen schäbigen Lohn für harte - + für von der Gesellschaft dringend geforderten Arbeit abfertigt, erinnert an das Mittelalter, in -d e m- der Adel + das in den ZÜNFTEN orgnisierte BÜRGERTUM, -s i c h- die Hilfs-Arbeiter + Taglöhner "als ARME gehalten haben," die bei -i h r e n- Festen unterstützt wurden (... sogar hart darauf gewartet haben), "damit -s i e- beim FRESSEN + SAUFEN nicht stören!"

Ven, 05/23/2025 - 06:33 Collegamento permanente
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WerPram Ven, 05/23/2025 - 14:47

Mit Verlaub: Die Antworten von Generalsekretär Landini nehmen keinerlei Bezug auf die besondere Situation in Südtirol. In einem mitteleuropäischen Arbeitsmarkt mit landesspezifischen Sozialleistungen und einer im italienischen Vergleich guten Qualität öffentlicher Dienstleistungen wäre etwas spezifischer herauszuarbeiten, was Prekarität bedeutet und welche Gruppen von Arbeitnehmer:innen und Personen prekär sind.
Bedauerlich, dass das Referendum stattfinden "muss" und es den Gewerkschaften und Unternehmerverbänden Italiens zu selten gelingt, Sozial- und Wirtschaftspakte abzuschließen, mit denen gemeinsame Interessen vereinbart werden. Das stark fragmentierte und politisch polarisierte Kollektivvertragssystems Italiens ist ein systemischer Standortnachteil für Betriebe und Arbeitnehmer:innen, gerade für die "nördlichste Provinz".

Ven, 05/23/2025 - 14:47 Collegamento permanente