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Strano che in questi otto anni di appalti nel sociale nessuno si sia lamentato...
il sistema funziona se a vincere le gare sono le (solite) onlus locali, mentre è fallace se vince una ditta non targata Alto Adige?
Sono d'accordo sul fatto che le gare al ribasso nel sociale non garantiscono la qualità del servizio erogato, ma le convenzioni dirette lo fanno?
Per esempio, una onlus locale che stipula una convenzione con il Comune di Bolzano per un servizio, è poi in grado di assicurare la giusta paga ai propri dipendenti? Garantisce libero accesso al servizio? E' monitorata dall'Amministrazione Pubblica per verificare la coerenza economica e qualitativa del progetto finanziato?
Ovviamente no, gli esempi sono davanti ai nostri quotidianamente....
L'Alto Adige conferma nuovamente (e tristemente) il suo atteggiamento corporativista.
Ci teniamo a precisare che non siamo contrari agli appalti in ambito sociale e sanitario, siamo contrari agli appalti basati unicamente sul criterio del prezzo più basso. Non chiediamo un ritorno al sistema dell'affidamento diretto, ma nuove procedure di assegnazione per servizi sociali e sanitari; procedure che valutino anche la qualità dei servizi e in grado di sostenere l'inclusione sociale; procedure che assicurino una certa continuità alle imprese appaltanti, ai lavoratori, ma soprattutto agli utenti, che dovrebbero sempre essere posti al centro dell'attenzione.
Strano che in questi otto
Strano che in questi otto anni di appalti nel sociale nessuno si sia lamentato...
il sistema funziona se a vincere le gare sono le (solite) onlus locali, mentre è fallace se vince una ditta non targata Alto Adige?
Sono d'accordo sul fatto che le gare al ribasso nel sociale non garantiscono la qualità del servizio erogato, ma le convenzioni dirette lo fanno?
Per esempio, una onlus locale che stipula una convenzione con il Comune di Bolzano per un servizio, è poi in grado di assicurare la giusta paga ai propri dipendenti? Garantisce libero accesso al servizio? E' monitorata dall'Amministrazione Pubblica per verificare la coerenza economica e qualitativa del progetto finanziato?
Ovviamente no, gli esempi sono davanti ai nostri quotidianamente....
L'Alto Adige conferma nuovamente (e tristemente) il suo atteggiamento corporativista.
In risposta a Strano che in questi otto di Emiliano Busqueda
Ci teniamo a precisare che
Ci teniamo a precisare che non siamo contrari agli appalti in ambito sociale e sanitario, siamo contrari agli appalti basati unicamente sul criterio del prezzo più basso. Non chiediamo un ritorno al sistema dell'affidamento diretto, ma nuove procedure di assegnazione per servizi sociali e sanitari; procedure che valutino anche la qualità dei servizi e in grado di sostenere l'inclusione sociale; procedure che assicurino una certa continuità alle imprese appaltanti, ai lavoratori, ma soprattutto agli utenti, che dovrebbero sempre essere posti al centro dell'attenzione.