Per il vicedirettore del Fatto Quotidiano "non c'è nulla di scandaloso, o di illecito, o di fascista, o di squadrista nell'invito agl'internauti a segnalare gli articoli diffamatori che escono ogni giorno sulla stampa nazionale". Si sbaglia.
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Travaglio, mi sembra, si è un po' bruciato. E quanto qui segnalato è davvero, forse, la pietra tombale di un giornalista, un tempo anche apprezzabile (continuo a sostenere che La scomparsa dei fatti sia un gran libro), che si è ridotto a difendere per partito preso l'indifendibile (prima Di Pietro, ora Grillo) e a coltivare un ruolo mediatico che ormai mostra di essere un po' liso.
Le parole di Umberto Gangi mi sembrano condivisibilissime.
Oi oi oi! Scusate. Mi scuso in primis con Massimiliano Boschi, l'autore dell'articolo: "Le parole di Massimiliano Boschi sono condivisibilissime", volevo scrivere. Poi un lapsus dovuto alla stanchezza mentale che mi attanaglia verso sera (mi sa che io sono più bruciato di Travaglio, alla fine dei conti), unito al fatto che spesso mi trovo a condividere le parole di Umberto Gangi, ha fatto il resto. Mi scuso molto con entrambi, e spero accettino le mie scuse.
...Eccomi qua!
Il lapsus ci sta: sono l'autore del fotomontaggio usato come immagine per l'articolo. Qualcosa da condividere c'è. ;-)
È l'unica, però. Rispetto il pensiero dell'autore del post ed il tono dei commenti, ma io sono del parere diametralmente opposto: ritengo (ancora) straordinario il lavoro di Marco Travaglio (che ogni tanto s'impunta, ok) e non vedo un dramma nell'esortazione allo spirito critico ed all'onestà intellettuale (anche) nei confronti della categoria di cui egli stesso fa parte.
Siamo stati abituati a decenni di reciproche coperture e "cane non mangia cane" è un'espressione idiomatica che ci portiamo nel DNA.
Travaglio (con modi che a molti danno sui nervi, ok) esorta da anni a leggere tra le righe di quanto scritto da molti suoi colleghi, argomentando ogni volta le sue tesi in maniera certosina e puntuale.
In quanto all'innegabile vicinanza al M5S, è storia recente il fastidio di Grillo nei confronti del vicedirettore del Fatto (il post sui "falsi amici" non è molto datato): quando stai antipatico a tutti forse sei sulla strada giusta, dice opinabilmente qualcuno...
Ok, ora smetto: Travaglio non ha certo bisogno della mia "difesa" ;-).
Ah, ultima postilla: Report è un programma straordinario e il servizio su Di Pietro fece certamente sensazione. "Purtroppo" però, sia Travaglio che Di Pietro smontarono, sentenze alla mano, molti dei dati e delle testimonianze mandati in onda; ormai, però, la frittata era fatta e raramente una rettifica o una smentita cancellano la prima, magari erronea, impressione.
Buon proseguimento e alle prossime.
E dunque: Umberto Gangi (questa volta proprio lui!) ha certamente ragione a ricordare la campagna di opposizione-a-tutti-i-costi che certa stampa ha ingaggiato con il M5S (ne avevo scritto qualche settimana fa anch'io, indignato dall'ennesimo, ridicolo, articolo-fuffa del Corriere: http://www.salto.bz/it/article/13112013/star-wars). Ma questo non dovrebbe giustificare gli attacchi "ad personam" a un giornalista, né tanto meno meritare una "solidarietà piena - con distinguo" (cosa un po' ossimorica). Giusto far notare alcuni eccessi partigiani; ma da qui a auspicare "liste di proscrizione" ce ne passa. E un giornalista dovrebbe ricordare a cosa hanno portato, in passato, le campagne di denuncia contro giornalisti considerati come "servi del potere". Piena solidarietà ai poveri M5S che, se sbagliano anche solo una virgola, vengono sbattuti in prima pagina; ma solidarietà anche a chi viene attaccato da una potenza mediatica, con toni che incitano alla gogna o peggio. Ecco, secondo me Travaglio, nell'editoriale, ha sbagliato nei "distinguo", nel dare una qualche giustificazione alla proposta di liste di cattivi, nel non volere notare l'ambiguità di una proposta come quella di Grillo, che certi modi poco tolleranti del dissenso un po' li ricorda.
Unica postilla, poi mi piacerebbe proseguire discussione con entrambi in altra sede. Di Pietro e Travaglio precisarono alcune inesattezze, a mio avviso non smontarono nulla. Ma Di Pietro è un disastro, bastano i nomi di Scilipoti e Razzi?
Quando mostrò di non cogliere l'assoluta inopportunità - tanto per usare un eufemismo - di tenere una rubrica di giornalismo (passaparola) à la Travaglio, ovvero il fustigatore per eccellenza della morale altrui - sul blog di un politico (Grillo).
Travaglio, mi sembra, si è un
Travaglio, mi sembra, si è un po' bruciato. E quanto qui segnalato è davvero, forse, la pietra tombale di un giornalista, un tempo anche apprezzabile (continuo a sostenere che La scomparsa dei fatti sia un gran libro), che si è ridotto a difendere per partito preso l'indifendibile (prima Di Pietro, ora Grillo) e a coltivare un ruolo mediatico che ormai mostra di essere un po' liso.
Le parole di Umberto Gangi mi sembrano condivisibilissime.
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
Concordo sulla "Scomparsa dei
Concordo sulla "Scomparsa dei fatti" ma Umberto Gangi che dice in proposito?
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
Oi oi oi! Scusate. Mi scuso
Oi oi oi! Scusate. Mi scuso in primis con Massimiliano Boschi, l'autore dell'articolo: "Le parole di Massimiliano Boschi sono condivisibilissime", volevo scrivere. Poi un lapsus dovuto alla stanchezza mentale che mi attanaglia verso sera (mi sa che io sono più bruciato di Travaglio, alla fine dei conti), unito al fatto che spesso mi trovo a condividere le parole di Umberto Gangi, ha fatto il resto. Mi scuso molto con entrambi, e spero accettino le mie scuse.
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
:D Tranquillo, faccio di
:D Tranquillo, faccio di peggio
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
Parla del diavolo...
...Eccomi qua!
Il lapsus ci sta: sono l'autore del fotomontaggio usato come immagine per l'articolo. Qualcosa da condividere c'è. ;-)
È l'unica, però. Rispetto il pensiero dell'autore del post ed il tono dei commenti, ma io sono del parere diametralmente opposto: ritengo (ancora) straordinario il lavoro di Marco Travaglio (che ogni tanto s'impunta, ok) e non vedo un dramma nell'esortazione allo spirito critico ed all'onestà intellettuale (anche) nei confronti della categoria di cui egli stesso fa parte.
Siamo stati abituati a decenni di reciproche coperture e "cane non mangia cane" è un'espressione idiomatica che ci portiamo nel DNA.
Travaglio (con modi che a molti danno sui nervi, ok) esorta da anni a leggere tra le righe di quanto scritto da molti suoi colleghi, argomentando ogni volta le sue tesi in maniera certosina e puntuale.
In quanto all'innegabile vicinanza al M5S, è storia recente il fastidio di Grillo nei confronti del vicedirettore del Fatto (il post sui "falsi amici" non è molto datato): quando stai antipatico a tutti forse sei sulla strada giusta, dice opinabilmente qualcuno...
Ok, ora smetto: Travaglio non ha certo bisogno della mia "difesa" ;-).
Ah, ultima postilla: Report è un programma straordinario e il servizio su Di Pietro fece certamente sensazione. "Purtroppo" però, sia Travaglio che Di Pietro smontarono, sentenze alla mano, molti dei dati e delle testimonianze mandati in onda; ormai, però, la frittata era fatta e raramente una rettifica o una smentita cancellano la prima, magari erronea, impressione.
Buon proseguimento e alle prossime.
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
E dunque: Umberto Gangi
E dunque: Umberto Gangi (questa volta proprio lui!) ha certamente ragione a ricordare la campagna di opposizione-a-tutti-i-costi che certa stampa ha ingaggiato con il M5S (ne avevo scritto qualche settimana fa anch'io, indignato dall'ennesimo, ridicolo, articolo-fuffa del Corriere: http://www.salto.bz/it/article/13112013/star-wars). Ma questo non dovrebbe giustificare gli attacchi "ad personam" a un giornalista, né tanto meno meritare una "solidarietà piena - con distinguo" (cosa un po' ossimorica). Giusto far notare alcuni eccessi partigiani; ma da qui a auspicare "liste di proscrizione" ce ne passa. E un giornalista dovrebbe ricordare a cosa hanno portato, in passato, le campagne di denuncia contro giornalisti considerati come "servi del potere". Piena solidarietà ai poveri M5S che, se sbagliano anche solo una virgola, vengono sbattuti in prima pagina; ma solidarietà anche a chi viene attaccato da una potenza mediatica, con toni che incitano alla gogna o peggio. Ecco, secondo me Travaglio, nell'editoriale, ha sbagliato nei "distinguo", nel dare una qualche giustificazione alla proposta di liste di cattivi, nel non volere notare l'ambiguità di una proposta come quella di Grillo, che certi modi poco tolleranti del dissenso un po' li ricorda.
In risposta a Travaglio, mi sembra, si è un di Gianluca Trotta
Smontare?
Unica postilla, poi mi piacerebbe proseguire discussione con entrambi in altra sede. Di Pietro e Travaglio precisarono alcune inesattezze, a mio avviso non smontarono nulla. Ma Di Pietro è un disastro, bastano i nomi di Scilipoti e Razzi?
Travaglio si bruciò definitivamente proprio con Grillo
Quando mostrò di non cogliere l'assoluta inopportunità - tanto per usare un eufemismo - di tenere una rubrica di giornalismo (passaparola) à la Travaglio, ovvero il fustigatore per eccellenza della morale altrui - sul blog di un politico (Grillo).