Covid-19
Tra i danni del coronavirus, anche quello al dialogo fra gruppi linguistici. Le tensioni sui tamponi nasali a scuola ne sono un segnale. Che però non sembra ascoltato.
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Hartmuth Staffler Di., 04.05.2021 - 21:38

Die Unterschiede zwischen Deutschen und Italienern beruhen nicht auf der Corona-Epidemie, sondern auf der Tatsache, dass Italien im Mai 1915 Österreich und damit Tirol mit einer imperialistischen Aggression überfallen hat und bis heute nicht einsehen will, dass das südliche Tirol nicht Italien ist.

Di., 04.05.2021 - 21:38 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 05.05.2021 - 07:09

Caro signor Cereghini, a giudicare dal comportamento molto diffuso al di fuori della parte germanofona della penisola (comizi di Salvini, commemorazioni di calciatori defunti, scudetti e aperitivi vari da nord a sud), ci sono molti più "valligiani" al di fuori della Provincia Autonoma. Non pare quindi che il problema sia frutto di una questione etnica, ma della diffusa avversione verso le regole.
Coloro che obiettano a qualsiasi misura, magari anche non coronate da grande successo, per contrastare i contagi, sono accomunati invece da un pensiero retrogrado e non certo divisi da atteggiamenti riconducibili alle proprie radici.

Mi., 05.05.2021 - 07:09 Permalink
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Alvise Mattozzi Do., 06.05.2021 - 14:00

Antwort auf von Manfred Klotz

Ringrazio Mauro Cereghini per l'intervento che mi ha dato modo di vedere sotto una interessante lente cose che non so, perché non a contatto con la scuola dell'obbligo in Suttirolo e perché sono uno di quelli che segue più la stampa nazionale (e internazionale) che quella locale.

Vorrei rispondere al sig. Klotz e ad altri commenti solo a partire da quanto scrive Cereghini, vista appunto la mia ignaranza sulla situazione più in generale. E il mio vuol essere un invito a a leggere con attenzione e commentare in modo pertinente.
1) e specificatamente in risposta al sig. Klotz: non è Cereghini a sollevare una questione etnica riguardo la risposta al virus, ma, a quanto lo stesso Cereghini dice, il governo provinciale. Cereghini infatti scrive: "il presidente Kompatscher e i suoi assessori si stupiscono delle resistenze tra famiglie o insegnanti di lingua italiana". Immagino che Cereghini faccia riferimento a dichiarazioni effettive del presidente e/o dei suoi assessori, avendo questi sollevato la questione in questo modo (io non so se sia così, ma assumo che sia così);
2) successivamente Cereghini cerca di offrire una spiegazione del perché di una certa risposta, che apparentemente ha una sua prevalenza nella comunità di lingua italiana e offre dei motivi, a mio parere, plausibili. Di quelli si dovrebbe discutere (è plausibile pensare che le persone di lingua italiana non seguano il dibattito locale? è plausibile pensare che le persone di lingua italiana in quanto più urbanizzate sono abituate a certe pratiche mediche e non altre? è plausibile pensare che data una certa abitudine, ci siano più resistenza se si viene invitati a comportarsi in modo diverso da questa abitudine? ecc.)
3) infine dice che se le ipotesi che lui fa sono plausibili, allora la provincia deve essere più sensibile alle differenze che lui elenca - e questo, aggiungo io, non tanto per rispetto delle differenze, ma magari per essere più efficaci nelle misure che si intende realizzare.

Io ho un unico dubbio: che una differenza tra aree urbane e valli sia stata letta come una differenza etnica, dal governo provinciale e poi, di conseguenza, da Cereghini. Bisognerebbe capire come si sono comportati e con che atteggiamento gli abitanti urbani di lingua tedesca.
Saluti
Alvise Mattozzi

Do., 06.05.2021 - 14:00 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 05.05.2021 - 08:31

Leggere i commenti che questo articolo ha attirato non fa che confutare le tesi di chi lo ha scritto. E trovo tutto questo abberrante! Mia mamma faceva l'insegnante di italiano a Taisten e mi raccontava che la chiamavano walscherin, ma senza cattiveria, perché poi si venivano a creare legami umani forti da persone di mondi che in sostanza non si erano mai conosciuti. (perché che che ne pensino i razzisti siamo tutti uguali) Ma questo succedeva più di 40 anni fa! E invece scopro che sotto sotto certe cose non sono cambiate. E la cosa mi sconforta non poco. Guai giudicare tuo fratello! E sì, “più ci dividiamo e più ci comprendiamo” fa comodo ad alcuni. Però nel merito le colpe sono anche di molti Italiani di lingua italiana, che non hanno mai compreso l'importanza dell'autonomia provinciale.
Onestamente non so quali danni possano aver arrecato queste disposizioni anti covid, anche perché nel merito io sono favorevole. Il nemico è il virus no la Provincia, o colui che non la pensa come me.
Concludo affermando che se tutti avessimo la possibilità di fare un viaggio in aereo a Londra o New York, forse vedremmo il mondo in modo differente, e pure le nostre convinzioni verrebbero influenzate.

Mi., 05.05.2021 - 08:31 Permalink
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Christian I Mi., 05.05.2021 - 09:05

Antwort auf von Massimo Mollica

La sua ultima frase racchiude una grande veritá!! Io ho avuto la fortuna di girare il mondo, dagli angoli piú nascosti del Canada ai mari della Tasmania, passando per varie tribú dell'Africa. Quando mi chiedono quale sia la mia Heimat, dove io mi senta a casa, faccio una gran fatica a dare una risposta...

Mi., 05.05.2021 - 09:05 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 05.05.2021 - 14:50

Antwort auf von Massimo Mollica

@Massimo Mollica - Per quanto mi riguarda in quanto chiamato in causa quale autore di un commento, di viaggi ne ho fatti molti come ho visto molti paesi del mondo, come ho vissuto all'estero, per cui, secondo la sua antifona, sono una mente aperta e nonostante tutto ritengo l'articolo comunque abbastanza sciocco. E mi creda, non sono assolutamente animato da pensieri etnocentrici o frenato dagli steccati intravisti da Cereghini.

Mi., 05.05.2021 - 14:50 Permalink
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pérvasion Mi., 05.05.2021 - 11:00

Interessante. Verso gli italiani del Sudtirolo c'è bisogno di grandissima sensibilità. Forse si potrebbe chiedere anche sensibilità verso i sudtirolesi di lingua tedesca da parte dello stato? Non mi pare però che i governi centrali abbiano molto a cuore le diverse realtà quando da un giorno all'altro senza tante storie impongono misure draconiane e inviano l'esercito e forze dell'ordine in larga parte monolingui a farle rispettare. Due pesi e due misure… mi pare.

Mi., 05.05.2021 - 11:00 Permalink