Dal blog di Paolo Bill Valente
In una terra trilingue ogni gruppo linguistico deve poter decidere in autonomia sui propri usi linguistici. Stato e Provincia devono farsene garanti, anziché parteggiare per l’uno o per l’altro.
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pérvasion Di., 27.08.2013 - 23:24

Già, e come decidiamo chi sono i tedeschi, gli italiani e i ladini? E per i plurilingui inventiamo un quarto toponimo «plurilingue»?

Di., 27.08.2013 - 23:24 Permalink
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Oscar Ferrari Di., 27.08.2013 - 23:51

io rimango per la toponomastica monolingue in portoghese. In questi giorni ricorre il trentesimo anniversario della sua enunciazione

Di., 27.08.2013 - 23:51 Permalink
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gorgias Mi., 28.08.2013 - 19:46

gli toponimi di una certa lingua non appartengono al corrispettivo gruppo linguistico, mà a tutta la popolazione sudtirolese assieme. In quanto i toponimi fanno parte del bene culturale di questo paese il quale può essere curato da tutti a sieme. Così è anche legittimo di revisionare la toponomastica introdotta agli inizi del secolo scorso. Una toponomastica che è piena di lacune fra traduzioni fasulle, spesso anche malfatte col solo scopo di occulare le radici storiche di questo paese. Il colmo è sicuramente che tanti toponimi italiani non vengono vissuti dalla popolazione, nemmeno da quella italiana, che la riscopre solo in questi momenti dove si cerca di togliere queste vere e propie schiffezze.
E vorrei aggingere che sono stufo di sentire la frase "a ogni gruppo linguistico i propi toponimi" in quanto non ho voglia di farmi categorizzare secondo un concetto che è stato installato solamente per ragioni politiche e non rispecchia la mia realtà individuale e anche di gran parte del nostro paese.

Mi., 28.08.2013 - 19:46 Permalink