Con la disoccupazione giovanile lievitata al 40%, le prospettive di lavoro dei giovani vacillano. Ma quali sono i loro sogni? Claudia Corrent, fotografa bolzanina, li ha indagati per noi.
Qui mostriamo i contenuti della nostra community che completano l'articolo.
Acconsenti per leggere i commenti o per commentare tu stesso. Puoi revocare il tuo consenso in qualsiasi momento.
Grazie Elisa, come con le bellissime fotografie di "Mother", hai colto l' anima del tempo, ossia l' inconscio colettivo di quella parte di gioventú, tutta ballerina, estetista e calcio, beh, qualcuno/a é anche piú adulto, ma raro. Purtroppo noto poca fantasia e vedo tutti un pó uguali, all' americana. Gli impermeabili li ho sentito nominare. Mi domando dove sará quella che giá il vecchio buon Freud citava come uno degli elementi del benessere psichico: la capacitá di lavorare. Ma ormai faccio parte, forse, della generazione che non capisce piú, come é sempre stato, d' altronde.
I complimenti però vanno fatti in primo luogo a Claudia, io sono stata solo il mezzo.
Purtroppo i giovani (nei quali mi inserisco anche io, seppur non così giovane) hanno un grosso problema: manca loro la prospettiva di un futuro diverso. Perché sognare qualcosa, qualunque cosa, se poi la realtà non ti concederà nemmeno di trovare un lavoro che duri più di sei mesi? Perché fare progetti, se difficilemnte potrai permetterti una famiglia?
La vacuità di quelli che hai sentito definire "impermeabili" è anche (non esclusivamente) colpa di questa instabilità.
Si scusa Elisa, comunque bello il Tuo commento anche se le foto sono di Claudia. Non condivido tanto il vittimismo di questa gioventú, non piú provata di altre, ma mammona e un pó arrogante, ovviamente senza voler generalizzare. Quelli che rubano i soldi alla nonna (certi) per farsi il tatoo e quando si tratta di alzarsi la mattina lo vedono come una "Zumutung" (sicuramente non quelli delle foto). Non scuso il loro atteggiamento con la societá che non offre nulla a loro, ma mi piace Crepet che dice: se Tu non hai voglia di dare il Tuo contributo, noi Ti daremo pane ed acqua, perché i Garganelli sono giá un lusso. E credimi, ne ho visti...
Grazie Elisa, come con le
Grazie Elisa, come con le bellissime fotografie di "Mother", hai colto l' anima del tempo, ossia l' inconscio colettivo di quella parte di gioventú, tutta ballerina, estetista e calcio, beh, qualcuno/a é anche piú adulto, ma raro. Purtroppo noto poca fantasia e vedo tutti un pó uguali, all' americana. Gli impermeabili li ho sentito nominare. Mi domando dove sará quella che giá il vecchio buon Freud citava come uno degli elementi del benessere psichico: la capacitá di lavorare. Ma ormai faccio parte, forse, della generazione che non capisce piú, come é sempre stato, d' altronde.
In risposta a Grazie Elisa, come con le di no name-689
Grazie
I complimenti però vanno fatti in primo luogo a Claudia, io sono stata solo il mezzo.
Purtroppo i giovani (nei quali mi inserisco anche io, seppur non così giovane) hanno un grosso problema: manca loro la prospettiva di un futuro diverso. Perché sognare qualcosa, qualunque cosa, se poi la realtà non ti concederà nemmeno di trovare un lavoro che duri più di sei mesi? Perché fare progetti, se difficilemnte potrai permetterti una famiglia?
La vacuità di quelli che hai sentito definire "impermeabili" è anche (non esclusivamente) colpa di questa instabilità.
Si scusa Elisa, comunque
Si scusa Elisa, comunque bello il Tuo commento anche se le foto sono di Claudia. Non condivido tanto il vittimismo di questa gioventú, non piú provata di altre, ma mammona e un pó arrogante, ovviamente senza voler generalizzare. Quelli che rubano i soldi alla nonna (certi) per farsi il tatoo e quando si tratta di alzarsi la mattina lo vedono come una "Zumutung" (sicuramente non quelli delle foto). Non scuso il loro atteggiamento con la societá che non offre nulla a loro, ma mi piace Crepet che dice: se Tu non hai voglia di dare il Tuo contributo, noi Ti daremo pane ed acqua, perché i Garganelli sono giá un lusso. E credimi, ne ho visti...