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Ti cito e rispondo, limitatamente a quando mi tiri in ballo:
1.“L'autore sembra essere più interessato a diffamare la comunità islamica che ad aiutare la ragazza.”
L'autore, dopo avere scritto gli articoli, si sta impegnando in prima persona per aiutare la ragazza. Ma su questo non posso dire altro, per ora.
2.“Il signor Milanese non solo ci racconta questa storia famigliare ma ci presenta anche una comunità musulmana cattiva, violenta e misogina. Uomini padroni, donne schiave, sottomesse e maltrattate”:
Ho parlato di un caso specifico, non di comunità, non dell'universo musulmano. La tua generalizzazione è fuoriluogo.
3.“Ma denunciare una violenza domestica riconducendo i motivi di tale violenza alla religione e diffamando un'interna comunità aumenta i lettori”. Ho spiegato i motivi delle violenze, tra i quali ci sono anche delle comportamenti che traggono origine dalla religione islamica, ti piaccia o no è così.
4.“Sembra quasi che l'avanzamento professionale di un giornalista sia direttamente proporzionale alle sue menzogne. E questo ce lo dimostra Jimmy Milanese”.
Non ho raccontato menzogne, ma un caso. Tu, invece, mi hai diffamato professionalmente,.
5.“...procede col denigrare la comunità islamica e col sottolineare che quest'ultima trascura il caso”.
Se la comunità marocchina non risponde, e non ho chiesto solo a te, io rilevo il fatto, e lo dico. Punto e basta.
6.“Jimmy Milanese mi si é rivolto chiedendomi di intervenire per aiutare Hina e minacciandomi che se la comunità non avesse fatto nulla avrebbe fatto scoppiare un caso nazionale. Questo vuol dire essere un giornalista serio, imparziale e corretto?”
Io non ho minacciato, ma ti ho chiesto se la conoscevi e se la tua comunità poteva contattare la famiglia, mi hai detto che avresti parlato col tuo direttivo e io ti ho scritto:”Speriamo perché io porto il caso alla stampa nazionale e se la comunità marocchina bolzanina non fa nulla, dovrò sottolinearlo. Tu la ragazza la conosci”.
Questo non significa affatto minacciare.
7. “Mi promise di aspettare la nostra risposta ma screditó tutti i musulmani senza che la risposta gli fosse data”
La tua risposta non è mai arrivata, e io non ho screditato “i musulmani”, ma ho raccontato un caso e i suoi risvolti.
8. “Quando gli dissi che nessun musulmano è per la violenza mi disse che questa era una menzogna così come nessun cristiano è violento”
No, io ti ho risposto così:”"Nessun musulmano è per la violenza" è una cazzata tanto quanto "nessun cristiano è per la violenza" ma non è ora di questo che mi interessa parlare”, che è ben diverso.
Corano 4:34. Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.
Secondo questo verso, il padre ha fatto bene a picchiare la figlia. Infatti si parla esplicitamente di punizioni corporie. A donne musulmane anche è proibito di sposare uomini di fede diversa. Forse il padre voleva solo far conto a questa cosa. E se la viglia fosse stata una "donna virtuosa e devota che protegge in segreto quello che Allah le ha preservato" invece di frequentare raggazzi e avrebbe invece obbedito al padre, esso non avrebbe dovuto seguire questo ordine divino. Povero padre che viene costretto dalla figlia a picchiarla per farla trovare la retta via.
Interessante l'articolo; a quando un pezzo sulla non nocività del fumo di sigaretta? Eh caspita! Il cancro lo prendono anche i non fumatori e tutti in famiglia hanno almeno un nonno o zio o antico parente che ha campato fino a 90 anni con la sigaretta in bocca. E ora di finirla con i pregiudizi!
Il fatto che il velo islamico serva a presentare la donna per le sue doti intellettuali e non per il suo aspetto fisico è una cretinata.
Tutte le ostentazioni di simboli religiosi, ad esempio il velo islamico o anche la kippah ebraica, mandano il messaggio: "io non sono come te, io sono migliore di te".
Dovrebbero vergognarsi anche tutti quelli che vanno in giro con grosse crocione d'oro appese al collo e poi certamente non si comportano da cristiani.
Salverei solo gli "abiti da lavoro". Un prete va in giro vestito da prete, un imam va in giro con il turbante in testa, un pompiere va in giro vestito da pompiere.
Il succo pare essere quello che, come al solito, il tutto naturalmente non ha niente a che fare con l'Islam. Come i fatti di Colonia e molto altro ben più grave che qui é meglio nemmeno nominare.
Ti cito e rispondo,
Ti cito e rispondo, limitatamente a quando mi tiri in ballo:
1.“L'autore sembra essere più interessato a diffamare la comunità islamica che ad aiutare la ragazza.”
L'autore, dopo avere scritto gli articoli, si sta impegnando in prima persona per aiutare la ragazza. Ma su questo non posso dire altro, per ora.
2.“Il signor Milanese non solo ci racconta questa storia famigliare ma ci presenta anche una comunità musulmana cattiva, violenta e misogina. Uomini padroni, donne schiave, sottomesse e maltrattate”:
Ho parlato di un caso specifico, non di comunità, non dell'universo musulmano. La tua generalizzazione è fuoriluogo.
3.“Ma denunciare una violenza domestica riconducendo i motivi di tale violenza alla religione e diffamando un'interna comunità aumenta i lettori”. Ho spiegato i motivi delle violenze, tra i quali ci sono anche delle comportamenti che traggono origine dalla religione islamica, ti piaccia o no è così.
4.“Sembra quasi che l'avanzamento professionale di un giornalista sia direttamente proporzionale alle sue menzogne. E questo ce lo dimostra Jimmy Milanese”.
Non ho raccontato menzogne, ma un caso. Tu, invece, mi hai diffamato professionalmente,.
5.“...procede col denigrare la comunità islamica e col sottolineare che quest'ultima trascura il caso”.
Se la comunità marocchina non risponde, e non ho chiesto solo a te, io rilevo il fatto, e lo dico. Punto e basta.
6.“Jimmy Milanese mi si é rivolto chiedendomi di intervenire per aiutare Hina e minacciandomi che se la comunità non avesse fatto nulla avrebbe fatto scoppiare un caso nazionale. Questo vuol dire essere un giornalista serio, imparziale e corretto?”
Io non ho minacciato, ma ti ho chiesto se la conoscevi e se la tua comunità poteva contattare la famiglia, mi hai detto che avresti parlato col tuo direttivo e io ti ho scritto:”Speriamo perché io porto il caso alla stampa nazionale e se la comunità marocchina bolzanina non fa nulla, dovrò sottolinearlo. Tu la ragazza la conosci”.
Questo non significa affatto minacciare.
7. “Mi promise di aspettare la nostra risposta ma screditó tutti i musulmani senza che la risposta gli fosse data”
La tua risposta non è mai arrivata, e io non ho screditato “i musulmani”, ma ho raccontato un caso e i suoi risvolti.
8. “Quando gli dissi che nessun musulmano è per la violenza mi disse che questa era una menzogna così come nessun cristiano è violento”
No, io ti ho risposto così:”"Nessun musulmano è per la violenza" è una cazzata tanto quanto "nessun cristiano è per la violenza" ma non è ora di questo che mi interessa parlare”, che è ben diverso.
Corano 4:34. Gli uomini sono
Corano 4:34. Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.
Secondo questo verso, il padre ha fatto bene a picchiare la figlia. Infatti si parla esplicitamente di punizioni corporie. A donne musulmane anche è proibito di sposare uomini di fede diversa. Forse il padre voleva solo far conto a questa cosa. E se la viglia fosse stata una "donna virtuosa e devota che protegge in segreto quello che Allah le ha preservato" invece di frequentare raggazzi e avrebbe invece obbedito al padre, esso non avrebbe dovuto seguire questo ordine divino. Povero padre che viene costretto dalla figlia a picchiarla per farla trovare la retta via.
Interessante l'articolo; a
Interessante l'articolo; a quando un pezzo sulla non nocività del fumo di sigaretta? Eh caspita! Il cancro lo prendono anche i non fumatori e tutti in famiglia hanno almeno un nonno o zio o antico parente che ha campato fino a 90 anni con la sigaretta in bocca. E ora di finirla con i pregiudizi!
Il fatto che il velo islamico
Il fatto che il velo islamico serva a presentare la donna per le sue doti intellettuali e non per il suo aspetto fisico è una cretinata.
Tutte le ostentazioni di simboli religiosi, ad esempio il velo islamico o anche la kippah ebraica, mandano il messaggio: "io non sono come te, io sono migliore di te".
Dovrebbero vergognarsi anche tutti quelli che vanno in giro con grosse crocione d'oro appese al collo e poi certamente non si comportano da cristiani.
Salverei solo gli "abiti da lavoro". Un prete va in giro vestito da prete, un imam va in giro con il turbante in testa, un pompiere va in giro vestito da pompiere.
Il succo pare essere quello
Il succo pare essere quello che, come al solito, il tutto naturalmente non ha niente a che fare con l'Islam. Come i fatti di Colonia e molto altro ben più grave che qui é meglio nemmeno nominare.