Disattenzione o connivenza?
Breve ricerca sugli articoli “web” del quotidiano Alto Adige: la rimozione e distorsione semantica provoca narrazioni tossiche.
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 12:14

L'analisi sull'utilizzo della dicitura "estrema destra" al posto di "fascista" è assolutamente giusta, anche perché non solo i leader di CPI si definiscono "fascisti del terzo millennio" (espressione coniata da un giornalista e successivamente adottata con entusiasmo dal movimento), ma addirittura si offendono se vengono definiti "di destra". Bonazza ha più volte affermato stizzito che lui non è di estrema destra, ma fascista.
Va altresì rilevato che comunque l'etichetta di "estremo" (estremista), che sia di destra o di sinistra, è connotata in modo del tutto negativo nell'opinione pubblica.
Dove l'analisi fa cilecca, a mio avviso, è nel tentativo di asserire che una forza politica fascista non sarebbe comunque ammissibile costituzionalmente parlando. Questo non corrisponde al vero né Costituzione alla mano, né dopo un'analisi storica.
Infatti, storicamente sappiamo che l'MSI ha per decenni calcato la scena politica della cosiddetta Prima Repubblica. Ma soprattutto sappiamo che Il "Movimento Fascismo e Libertà" è stato fondato nel 1991 dal senatore Giorgio Pisanò; ha affrontato alcune decine di processi per ricostituzione del partito fascista, ma la precisazione «del disciolto partito fascista» (contenuta nelle disposizioni transitorie e finali della Costituzione) è stata sufficiente per ottenere in tutti i casi l'archiviazione o l'assoluzione, con la motivazione che il fatto non sussiste. La motivazione di ciò è che, in sostanza, la legge vieta la ricostituzione di un partito, ispirato al disciolto partito fascista, che mira al ritorno di una dittatura fascista. È altresì chiaro che una forza politica che partecipa alla vita democratica e istituzionale intenda prediligere questi strumenti a quelli eversivi per contare sulla scena politica.
Le disposizioni TRANSITORIE E FINALI della Costituzione avevano lo scopo di agevolare il passaggio dalla vecchia costituzione monarchica a quella repubblicana. Non certo quella di porre clausole vessatorie rispetto agli articoli portanti della Costituzione che ribadiscono l'eguaglianza di diritti tra tutti i cittadini indipendentemente dall'etnia, dal sesso, ma anche indipendentemente dal credo religioso, politico, ecc.
La XII Disposizione che spesso viene citata per tentare di legittimare la discriminazione politica antifascista recita: "E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista." Quindi nella sua seconda parte si evince chiaramente che addirittura i "capi" (gerarchi?) fascisti dopo 5 anni dall'entrata in vigore della Costituzione si sarebbero potuti (ri)candidare. Ed in effetti lo fecero in larga parte, appunto, nel MSI ma anche nel PCI.
"La Costituzione italiana è una costituzione compiutamente antifascista, non perché è stata scritta da antifascisti desiderosi di vendicarsi dei lutti subiti; al contrario, per voltare definitivamente pagina rispetto alla triste esperienza del fascismo e della guerra, i costituenti hanno sentito il bisogno di rovesciare completamente le categorie che caratterizzano il fascismo. Come il fascismo era alimentato da spirito di fazione ed assumeva la discriminazione come propria categoria fondante (sino all'estrema abiezione delle leggi razziali), così i costituenti hanno assunto l'eguaglianza e l'universalità dei diritti dell'uomo come fondamento dell'Ordinamento.
L'antifascismo della Costituzione non sta nella XII disposizione transitoria e finale, che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista, norma ispirata ad una contingenza storica, ma sta nei fondamenti e nell'architettura del sistema. [...]"
(Domenico Gallo - Magistrato, componente dell’Ufficio di presidenza di Megachip)
www.megachip.info

Mar, 02/02/2016 - 12:14 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 13:48

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

nella maggior parte delle democrazie viene tollerato chi si dichiara apertamente contro i suoi principi. è implicito nel concetto stesso di democrazia. si tollerano i monarchici nonostante viga una repubblica. si tollerano i secessionisti, nonostante l'inviolabilità dei confini. si tollerano gli anarchici nonostante siano addirittura contro qualsiasi forma di stato, ecc. ecc.
personalmente inorridisco di più di fronte a sedicenti democratici che agognano la discriminazione piuttosto che ad estremisti o nostalgici di varia risma. mentre i secondi palesano la loro natura spesso autoritaria, i primi la nascondono proprio dietro il paravento della democrazia alla quale, evidentemente, non credono affatto.

Mar, 02/02/2016 - 13:48 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Marco Pagot
Marco Pagot Mar, 02/02/2016 - 14:05

In risposta a di Andreas Perugini

I principi che stai richiamando sono principi dello Stato-nazione, non della democrazia intesa come tale. La democrazia non ha per forza bisogno dello Stato, come lo Stato non è sempre legato ad una democrazia.
Del resto anche i secessionisti, gli anarchici e perfino i secessionisti (rispetto ai quali vi sono da fare delle distinzioni, chiaramente) sono antifascisti, perché il fascismo muove su ben altro piano dialettico.

Detto questo, che è una risposta-alla-risposta, passo al tuo primo commento.
Di certo estremista non è un complimento, ma come ho scritto nell'articolo è un po' vago, non identifica ciò di cui si parla.
Mentre sulla Costituzione il progetto finale è diverso dal citato cui ho fatto riferimento: il dibattito sulla presenza di un articolo antifascista è stato lungo e articolato, finendo per prevedere l'articolo già citato. Ma Calamandrei nel suo intervento ci dice ben altro.

Per quanto riguarda l'MSI, ha sempre fatto in modo di non ricadere nelle possibili applicazioni della Scelba. Fascismo e Libertà invece se l'è cavata in tutti i procedimenti perché il suo programma politico pubblico, nonostante il chiaro richiamo di simbolo e nome, era una rivisitazione del programma del disciolto PNF e ne rigettava alcuni dei contenuti che il tribunale riteneva "necessari" per l'attivazione del dispositivo. Va anche detto che invece il simbolo non è stato presentato alle politiche 2006 proprio per via di un ricorso del Ministero dell'Interno, presieduto da Pisanu in attesa dell'esito elettorale e della nomina del nuovo governo. Divenne così "Censurato e libertà", a logo bianco, per le ultime elezioni cui si presentò (quelle e le comunali a Torino)

Mar, 02/02/2016 - 14:05 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 15:28

In risposta a di Marco Pagot

No, io mi richiamo ai principi della Carta Costituzionale Italiana e a quelli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani alla quale la stessa nostra costituzione si richiama. In queste due carte in nessun passaggio c'è scritto che tutti gli uomini sono uguali tranne i fascisti (o qualsiasi altra categoria). Questo è un giochino di parole che aveva già ispirato La Fattoria degli Animali di Orwell, che metteva proprio in guardia da chi si rifaceva a modelli "altri" di democrazia e che sapeva ben lui quale fosse il meglio del popolo contro i suoi nemici. Questo è il giochino che ha visto tutte le rivoluzioni involversi in regimi autoritari.
Naturalmente ci sono monarchici e secessionisti (come i leghisti che sono il più lampante esempio) affatto antifascisti. Anche una minoranza di anarchici non lo è.
Il dibattito costituzionale a cui tu fai riferimento non è affatto concluso e soprattutto non lo è nel modo in cui tu intendi. Tant'è vero che la stessa legge Scelba-Mancino (che non è una legge costituzionale!) è da molti ritenuta addirittura anticostituzionale (come ce ne sono tante, non ultima l'ultima legge elettorale) oltre che di difficilissima applicazione pratica.
A Fascismo e Libertà venne impedito da un'azione intrapresa del ministero dell'interno l'uso del simbolo in un'elezione. In altre elesse pure qualche consigliere. La Magistratura (unica competente in materia) nelle varie sentenze non ha però legittimato la natura del partito censurandone contestualmente il nome o il simbolo.
Al di là delle vicissitudini di questo micro partito bisogna però notare che i personaggi e le forze politiche che pescano nell'immaginario fascista sono ben altri. Dal leghista Borghezio, a Forza Nuova, oltre ovviamente CasaPound per citare i più noti.

Mar, 02/02/2016 - 15:28 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 15:33

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

I sopracitati sedicenti democratici.
Il fatto che ci siano categorie politiche che disprezzano la democrazia non giustifica in alcun modo una loro repressione. Molte forze di sinistra sono, per usare un eufemismo, critiche rispetto a questo modello democratico e a questo Stato. La democrazia e lo stato Italiano non possono valere solo per chi li ama e li difende così come sono. Chiaro, no?

Mar, 02/02/2016 - 15:33 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Mensch Ärgerdichnicht
Mensch Ärgerdi… Mar, 02/02/2016 - 16:15

In risposta a di Andreas Perugini

"Il fatto che ci siano categorie politiche che disprezzano la democrazia non giustifica in alcun modo una loro repressione."
Beh dipende. Se lo facessero in maniera del tutto teorica e pacifica si. Ma quando predicano odio, istigano alla violenza o peggio menano come è già successo in passato e pare sia successo di recente, le cose cambiano. Che poi ci siano persone e movimenti politici della stassa indole anche a sinistra, non rende meno peggio il comportamento di quelli di destra ma fatto sta che oggi a Bolzano di movimenti di questo tipo ce ne sono solo a destra.

Mar, 02/02/2016 - 16:15 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 16:43

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

A Bolzano a menar le mani magari sono soprattutto i fascisti, ma già a Trento o Rovereto ecco che invece a praticare la violenza sono storicamente gli anarchici. Io comunque penso che se vengono commessi reati ognuno risponde per sé, e non avallo una repressione di tutta l'area anarchica solo perché attigua a quanti commettono reati.

Mar, 02/02/2016 - 16:43 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 17:47

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

Di violenze anarchiche sono piene le cronache. Che io ricordi, recentemente a parte le occupazioni abusive di immobili (è un reato ma io difendo il diritto di occupare immobili fatiscenti mandati in malora dalla PA- dovrebbero condannare i funzionari responsabili del degrado non chi al degrado prova a recuperarli) che non sono di per sé violente, gli anarchici sono stati protagonisti di assalti squadristi ai banchetti della Lega Nord che ovviamente condivido molto meno.
Le leggi in vigore sono quelle italiane e se i crimini vanno puniti va fatto riferimento al sistema legislativo italiano. Non ne esiste uno comunale alternativo a questo.

Mar, 02/02/2016 - 17:47 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Andreas Perugini
Andreas Perugini Mar, 02/02/2016 - 17:52

In risposta a di Andreas Perugini

Poi, al di là degli anarchici il discorso vale per la sinistra antagonista in generale. Spesso e volentieri in occasione delle manifestazioni a cui partecipa le città vengono messe a ferro e fuoco.
Per rimanere in ambito locale invece, i partiti secessionisti tedeschi sono attigui storicamente e moralmente al terrorismo dei Bombenjahre.
Questo basta per metterli fuori legge?
Secondo me no.

Mar, 02/02/2016 - 17:52 Collegamento permanente