La scuola in Alto Adige
Settimana lunga o settimana corta? Calendario unico oppure diversificato? Sono davvero questi i problemi più gravi della scuola altoatesina? Dopo decenni di "politicamente corretto" immobilismo si stanno aprendo i primi spiragli per un cambio di rotta. Oppure no?
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Elisabeth Oberrauch So., 24.03.2013 - 20:51

Ja gut...und wie immer sollten die Erwachsenen mit gutem Beispiel vorangehen...nicht nur die Kinder sollten die zweite Sprache lernen, sondern auch ihre Eltern.

So., 24.03.2013 - 20:51 Permalink
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Barbara Benetti So., 24.03.2013 - 21:06

Kinder lernen die zweite Sprache gerne und mit Leichtigkeit, wenn zwei Voraussetzungen erfüllt sind, die beide weder mit Didaktik noch mit Pädagogik zu tun haben:
1. Es gibt eine Person, die sich nur der zweiten Sprache bedient, und das Kind möchte mit dieser Person in Kontakt treten/bleiben und mit ihr kommunizieren. Es geht also um Beziehung.
2. Es erfährt in der Familie, dass es sinnvoll ist, die zweite Sprache zu erlernen (weil es Familienmitglieder in der 2. Sprache kommunzieren hört, die Eltern gute Kenntnisse in der zweiten Sprache wertschätzen).
Es geht also um Einstellung zur zweiten Sprache.

So., 24.03.2013 - 21:06 Permalink

Condizioni che sperimento ogni giorno con mia figlia e che condivido pienamente. La scuola non può sostituire certe relazioni sociali essenziali per l'apprendimento dell'esperienza. Anzi, non dovrebbe nemmeno provarci. Il problema, secondo me, è che per molti anni il sistema scolastico provinciale ha rappresentato una parte importante di quell'apparato della divisione etnica sponsorizzato dalla politica come strumento strategico. E questo ha portato al consolidarsi di mentalità e comportamenti socio-familiari che hanno inciso sulla situazione attuale.

So., 24.03.2013 - 21:20 Permalink

Condizioni che sperimento ogni giorno con mia figlia e che condivido pienamente. La scuola non può sostituire certe relazioni sociali essenziali per l'apprendimento dell'esperienza. Anzi, non dovrebbe nemmeno provarci. Il problema, secondo me, è che per molti anni il sistema scolastico provinciale ha rappresentato una parte importante di quell'apparato della divisione etnica sponsorizzato dalla politica come strumento strategico. E questo ha portato al consolidarsi di mentalità e comportamenti socio-familiari che hanno inciso sulla situazione attuale.

So., 24.03.2013 - 21:20 Permalink
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kurt duschek Mo., 25.03.2013 - 13:52

Matteo ich eile absolut Deine Meinung! Für die südtiroler Schulpolitik scheint es das Wichtigste zu sein, monatelang über 5 oder 6 Tagewoche zu streiten! Dies müssen wir Bürger (Eltern) ändern!!
Je mehr Bürger eine mehrsprachige Schule fordern, umso mehr wird früher oder später auch die Politik diese absolute Notwendigkeit für die Zukunft unserer Kinder erkennen müssen und einführen.
"EMPÖREN WIR UNS"

Mo., 25.03.2013 - 13:52 Permalink
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Cristina Belloni Di., 26.03.2013 - 20:24

Siamo tutti d'accordo. E, da insegnante di italiano L2, vi posso assicurare che non sono solo i genitori a volere una scuola bilingue, ma sono gli stessi alunni. Comunque qualcosa comincia a muoversi anche nella scuola tedesca: piccoli passi, che devono anche fronteggiare non pochi ostacoli, ma incoraggianti.

Di., 26.03.2013 - 20:24 Permalink
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rosanna oliveri Sa., 30.03.2013 - 20:59

Si parla molto spesso di scuola plurilingue e quasi tutti sembrano essere d'accordo. Certo, una scuola capace di formare le nuove generazioni al bilinguismo sarebbe un evidente vantaggio. In molti però vedono anche dei rischi. Per prima cosa c'è il pericolo che per favorire l'insegnamento delle lingue si trascuri quello legato alla disciplina, pertanto se insegno storia in tedesco a uno studente di madrelingua italiana può succedere che per farmi capire semplifico non solo la lingua, rendendola quindi non naturale, ma anche i contenuti, eliminandone alcuni.
Sicuramente però varrebbe la pena di approfondire la questione. Il primo passo da fare in questa direzione è allora la didattica. Dobbiamo cercare di capire il metodo migliore per mettere in pratica questa opportunità. Quali sono i metodi giusti? In quale caso e, soprattutto in che modo, l'insegnante può, o deve, intervenire aiutando gli allievi sul piano linguistico? Quali competenze deve avere un insegnante di questo tipo?
Si dimentica poi molto spesso che una lezione, fatta bene, di questo tipo necessita di una preparazione superiore e sarebbe quindi opportuno pensare all'eventualità di cattedre più leggere (15-16 ore settimanali) per insegnanti che accettino di svolgere questo tipo di insegnamento.

Sa., 30.03.2013 - 20:59 Permalink