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Un solo dubbio di ordine matematico: se ci sono 9 milioni di pensioni di vecchiaia dall'importo medio di 609 euro, portarli a 1.000 dovrebbe costare all'incirca 3 miliardi e mezzo e non 55-60 milioni, o no? Al di là dei calcoli la cifra mi sembra assolutumente troppo bassa
Buonasera Martin, La ringrazio per l'attenzione. La febbre mi ha fatto produrre strani calcoli, direi.
Ho tolto la parte errata. Rimane valido il mio pensiero per cui vorrei si andasse a cercare nei luoghi dove l'Italia storicamente perde soldi (enormi) al posto di dare sempre la colpa a chi non ne ha, ma che almeno non può ribattere.
Grazie ancora, e alla prossima!
Assolutamente d'accordo sul tema dei profughi/immigrati (che pagano più contributi sociali di quanti ne ricevano) e anche sugli sprechi a vantaggio di imprese che fanno profitti coi soldi pubblici. Sulla fattibilità nonchè sulla opportunità di portare le pensioni a mille euro nutro invece forti dubbi.
Per quanto riguarda la sua realizzabilità, va considerato che quei 3-4 miliardi sono mensili e che quindi arriveremo a 35-45 miliardi l'anno - una somma insostenibile per le casse disastrate dello Stato (ma anche per uno Stato con meno debiti), basta pensare che gli 80 euro di Renzi costano 3 mld l'anno. Inoltre, premesso che va trovato una via d'uscita dall'attuale sistema economico basato sulla necessità di crescita economica, premesso che proprio gli investimenti in cemento ed asfalto sono i peggiori progetti di infrastruttura a lungo termine anche in un'ottica ecologica (del traffico che nuove strade genereranno), non bisogna tralasciare il fatto che i soldi spesi in queste opere generano lavoro e di conseguenza tasse su profitti e reditti con un effetto sul consumo interno, a sua volta tassato. Quindi le grande opere - persino quelle inutili o dannose - hanno degli effetti positivi per l'economia del paese, mentre i soldi pubblici distribuiti tramite aumenti di pensione hanno il solo effetto consumo. Inoltre mentre per gli investimenti si puó ricorrere anche a credito, questo non è consentito alla P.A. per le spese correnti (pensioni) che andrebbero finanziate con aumenti di imposte. Questo perchè le infrastrutture durevoli sono a disposizione anche delle generazione future mentre le spese per consumo finale svaniscono.
Per quanto concerne il secondo punto, mi si pone una questione di equità. Come si comunica l'aumento delle pensioni a 1.000 euro a una cassiera di supermercato che guadagna 900 euro al mese e che avrà una pensione esclusivamente in base ai propri contributi versati mentre molti dei pensionati - anche di quelli sotto i mille euro - percepiscono una assegno in base al sistema retributivo, quindi superiore ai propri contributi versati?
Forse bisognerebbe prendere seriamente in considerazione l'introduzione di un reddito di cittadinanza incondizionato per tutti o altri sistemi innovativi. Comunque la tematica è molto tecnica e complessa.
Un solo dubbio di ordine
Un solo dubbio di ordine matematico: se ci sono 9 milioni di pensioni di vecchiaia dall'importo medio di 609 euro, portarli a 1.000 dovrebbe costare all'incirca 3 miliardi e mezzo e non 55-60 milioni, o no? Al di là dei calcoli la cifra mi sembra assolutumente troppo bassa
Antwort auf Un solo dubbio di ordine von Martin Daniel
Buonasera Martin, La
Buonasera Martin, La ringrazio per l'attenzione. La febbre mi ha fatto produrre strani calcoli, direi.
Ho tolto la parte errata. Rimane valido il mio pensiero per cui vorrei si andasse a cercare nei luoghi dove l'Italia storicamente perde soldi (enormi) al posto di dare sempre la colpa a chi non ne ha, ma che almeno non può ribattere.
Grazie ancora, e alla prossima!
Antwort auf Buonasera Martin, La von Michele Matejka
Assolutamente d'accordo sul
Assolutamente d'accordo sul tema dei profughi/immigrati (che pagano più contributi sociali di quanti ne ricevano) e anche sugli sprechi a vantaggio di imprese che fanno profitti coi soldi pubblici. Sulla fattibilità nonchè sulla opportunità di portare le pensioni a mille euro nutro invece forti dubbi.
Per quanto riguarda la sua realizzabilità, va considerato che quei 3-4 miliardi sono mensili e che quindi arriveremo a 35-45 miliardi l'anno - una somma insostenibile per le casse disastrate dello Stato (ma anche per uno Stato con meno debiti), basta pensare che gli 80 euro di Renzi costano 3 mld l'anno. Inoltre, premesso che va trovato una via d'uscita dall'attuale sistema economico basato sulla necessità di crescita economica, premesso che proprio gli investimenti in cemento ed asfalto sono i peggiori progetti di infrastruttura a lungo termine anche in un'ottica ecologica (del traffico che nuove strade genereranno), non bisogna tralasciare il fatto che i soldi spesi in queste opere generano lavoro e di conseguenza tasse su profitti e reditti con un effetto sul consumo interno, a sua volta tassato. Quindi le grande opere - persino quelle inutili o dannose - hanno degli effetti positivi per l'economia del paese, mentre i soldi pubblici distribuiti tramite aumenti di pensione hanno il solo effetto consumo. Inoltre mentre per gli investimenti si puó ricorrere anche a credito, questo non è consentito alla P.A. per le spese correnti (pensioni) che andrebbero finanziate con aumenti di imposte. Questo perchè le infrastrutture durevoli sono a disposizione anche delle generazione future mentre le spese per consumo finale svaniscono.
Per quanto concerne il secondo punto, mi si pone una questione di equità. Come si comunica l'aumento delle pensioni a 1.000 euro a una cassiera di supermercato che guadagna 900 euro al mese e che avrà una pensione esclusivamente in base ai propri contributi versati mentre molti dei pensionati - anche di quelli sotto i mille euro - percepiscono una assegno in base al sistema retributivo, quindi superiore ai propri contributi versati?
Forse bisognerebbe prendere seriamente in considerazione l'introduzione di un reddito di cittadinanza incondizionato per tutti o altri sistemi innovativi. Comunque la tematica è molto tecnica e complessa.