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Anche in provincia di Bolzano manca una consapevolezza istituzionale dell'importanza della ricerca storica. Tra l'altro nel varo della Libera Università di Bolzano 15 anni orsono la politica locale ha risolto il problema alla radice, escludendo qualsivoglia facoltà con orientamento umanistico. La valorizzazione della ricerca storica passa inevitabilmente attraverso la consapevolezza, ancora non sufficiente formata, che la definitiva pacificazione può passare solo ed esclusivamente attraverso un quadro matura ed adeguatamente approfondito sugli eventi del XX secolo. In vista del centenario della grande guerra i tempi stringono, ma speriamo che in extremis anche l'Alto Adige sappia dotarsi di qualche adeguato "strumento" che gli consenta di "crescere", interpretando correttamente il passato al di là delle frequentissime superficiali strumentalizzazioni.
Certamente la ricerca storica è sempre importante e lo diventa ancora di più se l'argomento è quello della prima guerra mondiale in una zona, come il Trentino Alto Adige, che dopo questa guerra cambiò Stato di appartenenza.
Speriamo che la politica si ricreda!
Il centenario della Prima Guerra Mondiale é certo un'occasione per riflettere, ricercare e documentare a livello mondiale. Nella nostra zona l'interesse alla grande guerra e le sue consequenze é particolare, direi politico. Perció mi sembra di poter osservare una specie di riarmo, non piú con armi e cannoni per fortuna, ma con importi modesti, adeguati ed astronomici.
Un progetto per il centenario ce l'ho anch'io. E leggendo questi articoli e commenti, mi sembra quasi ridicolo. Ma é il mio progetto personale, da collezionista ed appassionato della storia postale. C'é a disposizione del materiale tutto personale, la posta militare di mio nonno e tanti altri documenti dell'epoca. Finanziata con il proprio portafoglio, rinunciando a qualche birretta, viaggetto o cena al ristorante. Ho gia incominciato a lavorare, a cercare un luogo adatto per l'esposizione al pubblico, cerco di farmi le idee chiare per il montaggio dei quadri e la rispettiva documentazione. E ho trovato anche amici che mi danno una mano. L'unica cosa che ancora non ho fatto e penso che non lo faró neanche, un budget o addirittura andare in ricerca di uno sponsor. Saranno soldi di tasca mia, cifre modeste adeguate alle possibilitá finanziarie di un pensionato. Peró, in compenso sono libero a realizzare il mio progetto, con la mia testa e le mie idee e saró sicuramente soddisfatto, perché sará un Centenario tutto mio.
La cosa vale, naturalmente, anche per l'Alto Adige
Anche in provincia di Bolzano manca una consapevolezza istituzionale dell'importanza della ricerca storica. Tra l'altro nel varo della Libera Università di Bolzano 15 anni orsono la politica locale ha risolto il problema alla radice, escludendo qualsivoglia facoltà con orientamento umanistico. La valorizzazione della ricerca storica passa inevitabilmente attraverso la consapevolezza, ancora non sufficiente formata, che la definitiva pacificazione può passare solo ed esclusivamente attraverso un quadro matura ed adeguatamente approfondito sugli eventi del XX secolo. In vista del centenario della grande guerra i tempi stringono, ma speriamo che in extremis anche l'Alto Adige sappia dotarsi di qualche adeguato "strumento" che gli consenta di "crescere", interpretando correttamente il passato al di là delle frequentissime superficiali strumentalizzazioni.
Ricerca storica importante
Certamente la ricerca storica è sempre importante e lo diventa ancora di più se l'argomento è quello della prima guerra mondiale in una zona, come il Trentino Alto Adige, che dopo questa guerra cambiò Stato di appartenenza.
Speriamo che la politica si ricreda!
I mezzi finanziari per la ricerca
Il centenario della Prima Guerra Mondiale é certo un'occasione per riflettere, ricercare e documentare a livello mondiale. Nella nostra zona l'interesse alla grande guerra e le sue consequenze é particolare, direi politico. Perció mi sembra di poter osservare una specie di riarmo, non piú con armi e cannoni per fortuna, ma con importi modesti, adeguati ed astronomici.
Un progetto per il centenario ce l'ho anch'io. E leggendo questi articoli e commenti, mi sembra quasi ridicolo. Ma é il mio progetto personale, da collezionista ed appassionato della storia postale. C'é a disposizione del materiale tutto personale, la posta militare di mio nonno e tanti altri documenti dell'epoca. Finanziata con il proprio portafoglio, rinunciando a qualche birretta, viaggetto o cena al ristorante. Ho gia incominciato a lavorare, a cercare un luogo adatto per l'esposizione al pubblico, cerco di farmi le idee chiare per il montaggio dei quadri e la rispettiva documentazione. E ho trovato anche amici che mi danno una mano. L'unica cosa che ancora non ho fatto e penso che non lo faró neanche, un budget o addirittura andare in ricerca di uno sponsor. Saranno soldi di tasca mia, cifre modeste adeguate alle possibilitá finanziarie di un pensionato. Peró, in compenso sono libero a realizzare il mio progetto, con la mia testa e le mie idee e saró sicuramente soddisfatto, perché sará un Centenario tutto mio.