Mistero sull'incarico d'oro a Zerzer

Una settimana. È passato esattamente questo da quando SALTO ha scritto al capo della Ripartizione personale della Provincia, Günther Burger (sollecitando direttamente due giorni dopo l’assessora Magdalena Amhof) per chiedere che fine abbia fatto l’incarico speciale che Florian Zerzer aveva ottenuto il 14 agosto 2024 con un decreto “ferragostano” firmato proprio da Burger. 

Sette giorni. Nessuna risposta. Silenzio assoluto. E allora la domanda diventa inevitabile: il silenzio è dovuto al fatto che a Palazzo Widmann sono stati presi in contropiede dal defenestramento di Virna Bussadori, che ha portato Zerzer alla guida della ripartizione urbanistica? Non sanno se continuare a spacciare l’incarico "digitale" per “strategico”? Il problema, però, è che se non lo fanno a qualcuno potrebbe venire il dubbio che l’incarico fosse stato creato semplicemente per dare un lavoro ben retribuito a un ex dirigente tra i più amati dal mondo politico SVP. 

Vale la pena ricordarlo, perché la vicenda dell’incarico “digitale” di Zerzer racconta molto più di qualsiasi conferenza stampa sulla trasparenza della Provincia. Quell’incarico era nato nel silenzio più totale come una priorità assoluta, presentato come indispensabile per portare avanti un progetto strategico sulla digitalizzazione del personale e del lavoro. Strategico, appunto. 

Una selezione-lampo in piena estate, durata pochi giorni. Due soli candidati: Florian Zerzer e Roberto Fabbri. Un risultato che, già un mese prima, SALTO aveva pronosticato senza esitazioni: l’incarico sarebbe andato a Zerzer. E così fu. Con un piccolo dettaglio non irrilevante: lo stipendio era molto più alto rispetto a incarichi simili. In un articolo dal titolo eloquente, “Geschenk für Zerzer” — regalo per Zerzer — SALTO aveva mostrato come quella posizione valesse quasi il doppio degli altri incarichi della stessa fascia.

La spiegazione ufficiale era semplice: si trattava di un progetto “urgente” e “strategico”. Oggi, però, Zerzer quell’incarico non lo ha più. Lo ha lasciato per occupare una poltrona ben più pesante: quella di direttore della Ripartizione urbanistica, al posto di Virna Bussadori. Una delle vicende amministrative più discusse degli ultimi anni che ha provocato moltissime critiche, anche tra gli operatori del settore. 

E allora la domanda è: se quell’incarico era davvero così strategico, chi lo gestisce adesso? Lo prende il secondo classificato, il povero Fabbri rimasto a guardare? La Provincia rifarà un bando?  Sono queste le domande inviate a Burger, che non hanno trovato ancora risposta - appena la riceveremo informeremo i nostri lettori.