Si sono concluse le selezioni regionali per Miss Italia, un concorso che da sempre fa discutere il mondo femminista. Ha senso Miss Italia nel 2014? E se sì, quale?
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eccheppalle! qualcosa nel blog in questo momento non funzionava, e il mio testo italiano è stato preso d'assalto da una pseudo traduzione istantanea...corretto, ora forse andrà meglio ;-)
Sempre positivo eh, il nostro maschio alpha!!!
Concordo assolutamente sul fatto che le partecipanti ai concorsi non possono (e non devono) essere ridotte (negativamente) a inseguitrici di un stereotipo di bellezza e presenza mediatica femminile orientato all'elogio della bellezza. Concordo che possono essere, e sono, "intelligenti, grintose, piene di ideali e prospettive per il futuro e non strettamente legate al fatto di essere belle". Concordo pure che il vero problema non sono quelle 5 serate di concorso, ma che sono le altre 360 serata di non presenza o di stupida presenza estetica. Tutto giusto.
Cio' non toglie però che il concetto base di questi format si basa sulla presenza mediatica di un corpo femminile "bello", della valutazione da parte di una giuria, della presentazione di uno stereotipo riduttivo, della finale presenza di un "mercato" per questo stereotipo - il mercato pubblicitario che tutti conosciamo. Non posso concordare sul voler accettare la presenza mediatica di un patto bellezza / marketing, in cui le ragazze diventano protagoniste in varie declinazioni è che poi, alla fine, è stato il tessuto su cui nel ventennio berlusconiano è stata costruita una certa immagine della donna.
E non solo, anche i "contest" di questo tipo stessi hanno un loro mercato come fine a se stesso, individuabile nelle "fascie di età" a cui possono partecipare le concorrenti. Date un occhiata e troverete concorsi di bellezza per adolescenti, altri per bambine, e al business collegato. In USA ci sono casi estremi, che probabilmente conoscete. E anche se concordo che Nadia Mazzardi, che io, che altri e - cosa piú importante di tutte - che le partecipanti sono in grado di "neutralmente" partecipare a questi concorsi non identificandosi con gli aspetti negativi, resta il fatto che, piu scendiamo nelle fascie di età e più difficile diventa per le partecipanti questa "non-identificazione" e anche l'accettare il fatto che si può essere "meno belle" ma avere successo in altri campi. Difficile, quindi, per me, accettare un contest "adulto e consapevole" visto l'effetto che mi sembra probabile trasmette su fasce di età più giovani.
Poi, chiaramente, ognuno felice secondo la sua façon, sono solo considerazioni mie e magari anche errate.
Un p.s., finale. Il mitico Arbore e "quelli della notte" non sono presenti solo nella memoria collettiva dei CS, ma naturalmente anche dei Q (quarantenni)...
Mah, non so. A me non convince tanto. C'è un equivoco di fondo: Miss Italia, o qualsiasi altro ciarpame simile, NON insegue la bellezza femminile. Io non segue quel concorso, né l'ho mai fatto da giovane (ne ho fatte di stupidaggini, da giovane; ma quella mai). Però, ovviamente, mi imbatto in immagini tratte da simili concorsi (immancabile il pianto con gli abbracci alle perdenti della ragazza che vince). Ecco, a mio parere quelle ragazze NON sono belle. Mi spingerei anche a dire che son brutte, ma esagererei. Comunque non son belle, al limite sono una via di mezzo. Quei concorsi, checché se ne dica qui (e senza offesa per le varie figlie di amiche che ci partecipano), esaltano un concetto di bellezza del tutto plastificato. E, comunque, tutto interno a e figlio di una (sub)cultura televisiva. Ed è inquietante che ragazze, sicuramente intelligenti, ambiziose, studiose, ecc., desiderino parteciparvi, e anzi rivendichino orgogliosamente la loro partecipazione. Vuol dire che ormai quella (sub)cultura ha vinto, pervade totalmente le teste delle nuove generazioni. E ciò non vuol dire che, se si vuole essere "femministe", occorre per forza adeguarsi a uno stereotipo opposto (andare in giro in ciabatte, spettinate, abbruttirsi volutamente, ecc.). Ma, ameno, non accettare lo sguardo maschile e adeguarsi a QUEL concetto di bellezza.
Il femminismo sembra
Il femminismo sembra essersela presa con la lingua italiana ;-)
Antwort auf Il femminismo sembra von Mensch Ärgerdi…
eccheppalle! qualcosa nel
eccheppalle! qualcosa nel blog in questo momento non funzionava, e il mio testo italiano è stato preso d'assalto da una pseudo traduzione istantanea...corretto, ora forse andrà meglio ;-)
Sempre positivo eh, il nostro maschio alpha!!!
Antwort auf eccheppalle! qualcosa nel von Nadia Mazzardis
Semmai ovaie, non vorremo
Semmai ovaie, non vorremo mica confondere i generi ;-)
Antwort auf Semmai ovaie, non vorremo von Mensch Ärgerdi…
Cultura fallocentrica, anche
Cultura fallocentrica, anche le femministe non ne sono esenti!: ;-)
Concordo assolutamente sul
Concordo assolutamente sul fatto che le partecipanti ai concorsi non possono (e non devono) essere ridotte (negativamente) a inseguitrici di un stereotipo di bellezza e presenza mediatica femminile orientato all'elogio della bellezza. Concordo che possono essere, e sono, "intelligenti, grintose, piene di ideali e prospettive per il futuro e non strettamente legate al fatto di essere belle". Concordo pure che il vero problema non sono quelle 5 serate di concorso, ma che sono le altre 360 serata di non presenza o di stupida presenza estetica. Tutto giusto.
Cio' non toglie però che il concetto base di questi format si basa sulla presenza mediatica di un corpo femminile "bello", della valutazione da parte di una giuria, della presentazione di uno stereotipo riduttivo, della finale presenza di un "mercato" per questo stereotipo - il mercato pubblicitario che tutti conosciamo. Non posso concordare sul voler accettare la presenza mediatica di un patto bellezza / marketing, in cui le ragazze diventano protagoniste in varie declinazioni è che poi, alla fine, è stato il tessuto su cui nel ventennio berlusconiano è stata costruita una certa immagine della donna.
E non solo, anche i "contest" di questo tipo stessi hanno un loro mercato come fine a se stesso, individuabile nelle "fascie di età" a cui possono partecipare le concorrenti. Date un occhiata e troverete concorsi di bellezza per adolescenti, altri per bambine, e al business collegato. In USA ci sono casi estremi, che probabilmente conoscete. E anche se concordo che Nadia Mazzardi, che io, che altri e - cosa piú importante di tutte - che le partecipanti sono in grado di "neutralmente" partecipare a questi concorsi non identificandosi con gli aspetti negativi, resta il fatto che, piu scendiamo nelle fascie di età e più difficile diventa per le partecipanti questa "non-identificazione" e anche l'accettare il fatto che si può essere "meno belle" ma avere successo in altri campi. Difficile, quindi, per me, accettare un contest "adulto e consapevole" visto l'effetto che mi sembra probabile trasmette su fasce di età più giovani.
Poi, chiaramente, ognuno felice secondo la sua façon, sono solo considerazioni mie e magari anche errate.
Un p.s., finale. Il mitico Arbore e "quelli della notte" non sono presenti solo nella memoria collettiva dei CS, ma naturalmente anche dei Q (quarantenni)...
Mah, non so. A me non
Mah, non so. A me non convince tanto. C'è un equivoco di fondo: Miss Italia, o qualsiasi altro ciarpame simile, NON insegue la bellezza femminile. Io non segue quel concorso, né l'ho mai fatto da giovane (ne ho fatte di stupidaggini, da giovane; ma quella mai). Però, ovviamente, mi imbatto in immagini tratte da simili concorsi (immancabile il pianto con gli abbracci alle perdenti della ragazza che vince). Ecco, a mio parere quelle ragazze NON sono belle. Mi spingerei anche a dire che son brutte, ma esagererei. Comunque non son belle, al limite sono una via di mezzo. Quei concorsi, checché se ne dica qui (e senza offesa per le varie figlie di amiche che ci partecipano), esaltano un concetto di bellezza del tutto plastificato. E, comunque, tutto interno a e figlio di una (sub)cultura televisiva. Ed è inquietante che ragazze, sicuramente intelligenti, ambiziose, studiose, ecc., desiderino parteciparvi, e anzi rivendichino orgogliosamente la loro partecipazione. Vuol dire che ormai quella (sub)cultura ha vinto, pervade totalmente le teste delle nuove generazioni. E ciò non vuol dire che, se si vuole essere "femministe", occorre per forza adeguarsi a uno stereotipo opposto (andare in giro in ciabatte, spettinate, abbruttirsi volutamente, ecc.). Ma, ameno, non accettare lo sguardo maschile e adeguarsi a QUEL concetto di bellezza.