L’intervista
Marco Galateo (FdI) sulla riforma dell’Autonomia, le deleghe all’economia, la destra “cambiata”, il “recupero” dei giovani — e un appello agli italiani per il censimento.

SALTO: Vicepresidente Galateo, la Giunta provinciale è in dirittura di arrivo. L’ingresso di Fratelli d’Italia nella maggioranza è il coronamento del percorso istituzionale della destra in Alto Adige, sancito dalla stretta di mano coi nemici d’un tempo?

Marco Galateo: È un fatto storico che i media nazionali non hanno ancora colto. Qualche amico dei giornali a tiratura nazionale mi sta chiedendo in questi giorni se ha capito bene, se “veramente sta accadendo questo”. È un atto di pacificazione tra i gruppi linguistici: abbiamo sempre avuto l'idea — e le manifestazioni contro di noi lo dimostrano — di un'antitesi tra il mondo popolare (e progressista) tedesco e la destra italiana che è sempre stata riconosciuta come “la” rappresentanza della comunità italiana. Dopo 70 anni di conflittualità, ecco che si sono costruiti i ponti.

Grazie al tema cardine dell’agricoltura, il mondo tedesco conservatore scopre che in fondo non ha così tante differenze con la destra italiana. E poi la destra è cambiata.

Si intesta il merito di quest’avvicinamento?

La magia non l'abbiamo fatta noi, qui e ora, bensì è il risultato d’un lavoro lungo, che parte da lontano ma ha trovato la sua accelerazione da quando Giorgia Meloni è diventata Presidente del Consiglio. Il lavoro suo e quello del Ministro Francesco Lollobrigida sul territorio ha dato un'accelerata pazzesca a questo percorso. Grazie al tema cardine dell’agricoltura, il mondo tedesco conservatore scopre che in fondo non abbiamo così tante differenze, i valori non sono così distanti. E poi la destra è cambiata.

In che termini? 

Ho iniziato a fare politica nel 2001, avevo 21 anni e conducevo il Tg di Video 33. A 13 anni, alle superiori, i miei colleghi all'uscita da scuola alzavano le mani per menare i coetanei tedeschi al Talvera. Mi sono sempre rifiutato di prestarmi a questo gioco — e a volte ho dovuto pagare pegno nel rifiutare questa sorta di iniziazione — perché era stupido e ho sempre ripudiato la violenza generale. Da giovani, poi, si usciva la sera in locali frequentati solo da italiani o viceversa da tedeschi, dove quando entrava uno dell'altro gruppo veniva visto male. Oggi il mondo è diverso, è cambiata la società prima della politica, perché la politica ci ha messo un po' a capire che lo scontro etnico in realtà non esiste più da tempo.

La nuova giunta rispecchia questa società più “aperta”?

È una giunta forte, che lavorerà bene perché è fatta da personalità importanti, con delle competenze assegnate in modo corretto (ndr: l’intervista è stata realizzata prima della rinuncia di Waltraud Deeg) sebbene le deleghe le indicherà il Presidente Kompatscher. Ma gli italiani saranno centrali, c’è la rappresentanza di un'italianità forte.

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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser Mi., 24.01.2024 - 08:56

Antwort auf von Manfred Gasser

Da schimmert doch schon der wesentliche Geist durch, dass Politik für Südtirol künftig in ROM und nicht mehr in Bozen gemacht wird - steht doch ganz klar zu lesen: „personalitá importanti ... saranno centrali ... dal rapporto col governo centrale“.

Es steht etwas verborgen aber doch sehr präzise da:

„Grazie al tema cardine dell’agricoltura, il mondo tedesco conservatore scopre che in fondo non ha così tante differenze con la destra italiana“: Was für eine Zuschreibung!

„È una giunta forte, che lavorerà bene perché è *fatta da personalità importanti*, con delle competenze assegnate in modo corretto sebbene le deleghe le indicherà il Presidente Kompatscher. **Ma gli italiani saranno centrali**, c’è la rappresentanza di un'italianità forte“.

„Nessuno regala niente, ogni passo è una conquista“.

„**La legislatura sarà caratterizzata dal rapporto col governo centrale** e il Presidente l'ha ripetuto diverse volte“.

Mi., 24.01.2024 - 08:56 Permalink
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Salto User
richter a Mi., 24.01.2024 - 09:49

Abgesehen davon, dass die großen Entscheidungen in Brüssel und weniger in Rom getroffen werden, kommt es mir vor, als leiden Sie unter Italophobie.
Sie sehen überall herumherumziehende Faschisten.

Eigenartig ist, dass Sie die braunen Antifaschisten der STF, die Remigration wünschen und politische Werbung mit rassistischen Klischeebildern machen, weniger beachten.

Mi., 24.01.2024 - 09:49 Permalink