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Sì, la provincia di Lubiana, denominata ufficialmente anche in sloveno Ljubljanska pokrajina, fu una provincia del Regno d'Italia dal maggio 1941 al settembre 1943, e mantenuta in essere sotto occupazione militare del Terzo Reich, chiamandola in tedesco Provinz Laibach, fino al maggio 1945. Anche parte del resto della Slovenia fu occupato.Le sofferenze della popolazione slovena sono quasi sconosciute e stupisce lo scarso interesse per vicende di popoli vicini geograficamente e storicamente. Esistono tensioni con l'Austria per via dei controlli sui confini e le limitazioni sul traffico dei TIR.
Naturalmente ho scritto quanto si può trovare documentato, ma se è errato grazie della segnalazione. In ogni caso il mio articolo prescinde dal discorso inerente al Terzo Reich, non è questo il punto centrale, il tema è il diritto al riconoscimento di identità "altre".
Die faschistischen Verbrechen in dem von Italien besetzten Teil Sloweniens waren furchtbar. In den italienischen Konzentrationslagern in Slowenien sind vor allem Frauen und Kinder ermordet worden. Darüber wird heute nicht geredet. Leidtragende dieser verbrecherischen Vergangenheit sind unter anderem auch die wenigen in Slowenien verbliebenen Deutschen. Wenn man ihnen Minderheitenrechte gewähren würde, wäre es sicher auch leichter, die bestehenden, aber unzureichenden Minderheitenrechte für die Slowenen in Österreich zu verbessern.
I crimini fascisti in Slovenia sono stati tremendi, poco conosciuti anche se documentati, io stessa ne ho parlato più volte in diversi contesti evidenziando anche la grave strumentalizzazione della foto dei "Fucilati di Dane" o la terribile vicenda di Lojze Bratuz, maestro perseguitato e ucciso durante l'occupazione. Migliaia di persone sono morte ma a maggior ragione mi stupisce come in Sudtirolo non si riconoscano i diritti di queste minoranze che hanno avuto nel periodo fascista una vicenda simile, ma molto più drammatica, del Sudtirolo. Non comprendo sinceramente il riferimento a cittadini tedeschi rimasti in Slovenia,né il nesso con le minoranze slovene in Austria. In ogni caso il mio articolo non si riferisce a questo ma alle minoranze non riconosciute in Sudtirolo volendo ricordare le loro posizioni in passato rispetto al censimento etnico. Del resto anche gli italiani in Istria e Dalmazia, unica minoranza autoctona in Slovenia e Croazia, godono decisamente di meno tutele e protezioni di quanto non accada in Sudtirolo rispetto al gruppo tedesco e ladino.
Die Italiener als einzige autochtone Minderheit in Slowenien und Kroatien zu bezeichnen, zeugt von großer Unwissenheit. Die Deutschen sind zwar großteils aus Slowenien vertrieben worden, wobei Italien mit der Vertreibung der Deutschen aus der Gottschee eine unrühmliche Rolle gespielt hat, aber es gibt sie immer noch. Die Italiener in Slowenien und Kroatien sind gegenüber den Südtirolern geradezu privilegiert. So können sie z. B. die italienische Staatsbürgerschaft erwerben, während es den Südtirolern verwehrt wird, die ihnen zustehende österreichische Staatsbürgerschaft zu erwerben.
Mi scusi sig. Staffler ma sul fatto che gli italiani fossero autoctoni in Istria e Dalmazia penso che non si possano avere dubbi, senza nulla togliere alle vicende alla cacciata della popolazione tedesca di cui mi racconta ma che non ho mai sentito, perciò non posso discuterne. In ogni caso penso che una vicenda catastrofica come quella dell'esodo italiano da quelle zone non si possa ignorare.
Le faccio solo presente, tra le molte altre cose che si potrebbero dire, che queste persone hanno perso tutto, compreso case, oggetti, mobili e proprietà che ancora adesso nessuno si preoccupa di ridare. Sarebbe come dire che qui i masi e i terreni fossero stati presi dagli italiani e mai ritornati. Mi creda, penso che cambierebbero volentieri tutto ciò con un certificato di cittadinanza a parte che non è un automatismo ottenerla. Con questo non dico che non ci siano dei diritti riconosciuti, ma ad esempio la dichiarazione di appartenenza linguistica è su base del tutto volontaria non c'è patentino di bilinguismo obbligatorio e non ci sono tutte le tutele e riserve che ne conseguono. Dire che siano privilegiati non corrisponde assolutamente a verità.
Die Vertreibung der Deutschen aus Slowenien und Kroatien war nicht weniger dramatisch als die Vertreibung der Italiener. Ich verurteile alle Vertreibungen ebenso wie die Verbrechen, die ihnen vorausgegangen sind und für die dann meistens unschuldige Menschen büßen mussten. Ein Beispiel unter vielen ist die Vertreibung der deutschsprachigen Bevölkerung aus der Gottschee. Diese Gegend, früher ein unbewohnter Urwald im Süden von Slowenien an der Grenze zu Kroatien, war ab dem Jahr 1330 von Bauern aus Kärnten und Osttirol urbar gemacht und besiedelt worden. Im Zweiten Weltkrieg besetzten italienische Truppen das Gebiet. Mussolini und Hitler vereinbarten die Aussiedlung der Gottscheer, da Mussolini dort aus Italien vertriebene Slowenen ansiedeln wollte. 11.000 der damals 12.000 Gottscheer verließen ihre Heimat und wurden im deutsch besetzten Teil Sloweniens angesiedelt, wozu wiederum die dort lebenden Slowenen vertrieben wurden. Nach dem Zweiten Weltkrieg wurden die Gottscheer dort vertrieben, viele von ihnen auch ermordet. Sie haben alles, manche auch ihr Leben verloren. Das ist nur ein kleines Beispiel. Es wurden auch viele größere deutschsprachige Gemeinschaften aus Slowenien und Kroatien vertrieben, wo sie seit Jahrhunderten ansässig waren, zehntausende wurden dabei ermordet.
La ringrazio molto Sig. Staffler, sapevo di queste minoranze ma non i dettagli. Mi informo meglio poiché devo proprio recarmi al Museo di storia contemporanea di Lubiana. Concordo con Lei nel le considerazioni. Torno tuttavia sul tema dell'articolo che era di riflessione sul fatto che comunque sia molti devono ancora dichiarare il falso non essendo riconosciute in Alto Adige altre etnie oppure perdere i diritti rinunciando. Nel prosieguo dello scritto pubblicato sul sito della Fondazione Alexander Langer e che ho riportato nel mio contributo si conclude "ormai ci abbiamo fatto l'abitudine". Ma non è proprio così penso.
Hoffen wir nun auf die Umsetzung der Charta der Regional- oder Minderheitensprachen des Europarats vom 5. November 1992.
Seit Unterzeichnung Italiens am 27.06.2000 hat es diese noch immer nicht ratifiziert und in Kraft gesetzt.
Sì, la provincia di Lubiana,
Sì, la provincia di Lubiana, denominata ufficialmente anche in sloveno Ljubljanska pokrajina, fu una provincia del Regno d'Italia dal maggio 1941 al settembre 1943, e mantenuta in essere sotto occupazione militare del Terzo Reich, chiamandola in tedesco Provinz Laibach, fino al maggio 1945. Anche parte del resto della Slovenia fu occupato.Le sofferenze della popolazione slovena sono quasi sconosciute e stupisce lo scarso interesse per vicende di popoli vicini geograficamente e storicamente. Esistono tensioni con l'Austria per via dei controlli sui confini e le limitazioni sul traffico dei TIR.
Antwort auf Sì, la provincia di Lubiana, von Simonetta Lucchi
Laibach war keine Erfindung
Laibach war keine Erfindung des sog. Dritten Reichs. Sie sollten sich informieren, vgl. u.a.:
https://euphorie-und-neuanfang.de/inhalte/kriegsenden/ljubljana
Ebenso zu Sloweniendeutschen:
https://de.wikipedia.org/wiki/Sloweniendeutsche
Antwort auf Laibach war keine Erfindung von △rtim post
Naturalmente ho scritto
Naturalmente ho scritto quanto si può trovare documentato, ma se è errato grazie della segnalazione. In ogni caso il mio articolo prescinde dal discorso inerente al Terzo Reich, non è questo il punto centrale, il tema è il diritto al riconoscimento di identità "altre".
Die faschistischen Verbrechen
Die faschistischen Verbrechen in dem von Italien besetzten Teil Sloweniens waren furchtbar. In den italienischen Konzentrationslagern in Slowenien sind vor allem Frauen und Kinder ermordet worden. Darüber wird heute nicht geredet. Leidtragende dieser verbrecherischen Vergangenheit sind unter anderem auch die wenigen in Slowenien verbliebenen Deutschen. Wenn man ihnen Minderheitenrechte gewähren würde, wäre es sicher auch leichter, die bestehenden, aber unzureichenden Minderheitenrechte für die Slowenen in Österreich zu verbessern.
Antwort auf Die faschistischen Verbrechen von Hartmuth Staffler
I crimini fascisti in
I crimini fascisti in Slovenia sono stati tremendi, poco conosciuti anche se documentati, io stessa ne ho parlato più volte in diversi contesti evidenziando anche la grave strumentalizzazione della foto dei "Fucilati di Dane" o la terribile vicenda di Lojze Bratuz, maestro perseguitato e ucciso durante l'occupazione. Migliaia di persone sono morte ma a maggior ragione mi stupisce come in Sudtirolo non si riconoscano i diritti di queste minoranze che hanno avuto nel periodo fascista una vicenda simile, ma molto più drammatica, del Sudtirolo. Non comprendo sinceramente il riferimento a cittadini tedeschi rimasti in Slovenia,né il nesso con le minoranze slovene in Austria. In ogni caso il mio articolo non si riferisce a questo ma alle minoranze non riconosciute in Sudtirolo volendo ricordare le loro posizioni in passato rispetto al censimento etnico. Del resto anche gli italiani in Istria e Dalmazia, unica minoranza autoctona in Slovenia e Croazia, godono decisamente di meno tutele e protezioni di quanto non accada in Sudtirolo rispetto al gruppo tedesco e ladino.
Antwort auf I crimini fascisti in von Simonetta Lucchi
Die Italiener als einzige
Die Italiener als einzige autochtone Minderheit in Slowenien und Kroatien zu bezeichnen, zeugt von großer Unwissenheit. Die Deutschen sind zwar großteils aus Slowenien vertrieben worden, wobei Italien mit der Vertreibung der Deutschen aus der Gottschee eine unrühmliche Rolle gespielt hat, aber es gibt sie immer noch. Die Italiener in Slowenien und Kroatien sind gegenüber den Südtirolern geradezu privilegiert. So können sie z. B. die italienische Staatsbürgerschaft erwerben, während es den Südtirolern verwehrt wird, die ihnen zustehende österreichische Staatsbürgerschaft zu erwerben.
Antwort auf Die Italiener als einzige von Hartmuth Staffler
Mi scusi sig. Staffler ma sul
Mi scusi sig. Staffler ma sul fatto che gli italiani fossero autoctoni in Istria e Dalmazia penso che non si possano avere dubbi, senza nulla togliere alle vicende alla cacciata della popolazione tedesca di cui mi racconta ma che non ho mai sentito, perciò non posso discuterne. In ogni caso penso che una vicenda catastrofica come quella dell'esodo italiano da quelle zone non si possa ignorare.
Le faccio solo presente, tra le molte altre cose che si potrebbero dire, che queste persone hanno perso tutto, compreso case, oggetti, mobili e proprietà che ancora adesso nessuno si preoccupa di ridare. Sarebbe come dire che qui i masi e i terreni fossero stati presi dagli italiani e mai ritornati. Mi creda, penso che cambierebbero volentieri tutto ciò con un certificato di cittadinanza a parte che non è un automatismo ottenerla. Con questo non dico che non ci siano dei diritti riconosciuti, ma ad esempio la dichiarazione di appartenenza linguistica è su base del tutto volontaria non c'è patentino di bilinguismo obbligatorio e non ci sono tutte le tutele e riserve che ne conseguono. Dire che siano privilegiati non corrisponde assolutamente a verità.
Antwort auf Mi scusi sig. Staffler ma sul von Simonetta Lucchi
Die Vertreibung der Deutschen
Die Vertreibung der Deutschen aus Slowenien und Kroatien war nicht weniger dramatisch als die Vertreibung der Italiener. Ich verurteile alle Vertreibungen ebenso wie die Verbrechen, die ihnen vorausgegangen sind und für die dann meistens unschuldige Menschen büßen mussten. Ein Beispiel unter vielen ist die Vertreibung der deutschsprachigen Bevölkerung aus der Gottschee. Diese Gegend, früher ein unbewohnter Urwald im Süden von Slowenien an der Grenze zu Kroatien, war ab dem Jahr 1330 von Bauern aus Kärnten und Osttirol urbar gemacht und besiedelt worden. Im Zweiten Weltkrieg besetzten italienische Truppen das Gebiet. Mussolini und Hitler vereinbarten die Aussiedlung der Gottscheer, da Mussolini dort aus Italien vertriebene Slowenen ansiedeln wollte. 11.000 der damals 12.000 Gottscheer verließen ihre Heimat und wurden im deutsch besetzten Teil Sloweniens angesiedelt, wozu wiederum die dort lebenden Slowenen vertrieben wurden. Nach dem Zweiten Weltkrieg wurden die Gottscheer dort vertrieben, viele von ihnen auch ermordet. Sie haben alles, manche auch ihr Leben verloren. Das ist nur ein kleines Beispiel. Es wurden auch viele größere deutschsprachige Gemeinschaften aus Slowenien und Kroatien vertrieben, wo sie seit Jahrhunderten ansässig waren, zehntausende wurden dabei ermordet.
Antwort auf Die Vertreibung der Deutschen von Hartmuth Staffler
La ringrazio molto Sig.
La ringrazio molto Sig. Staffler, sapevo di queste minoranze ma non i dettagli. Mi informo meglio poiché devo proprio recarmi al Museo di storia contemporanea di Lubiana. Concordo con Lei nel le considerazioni. Torno tuttavia sul tema dell'articolo che era di riflessione sul fatto che comunque sia molti devono ancora dichiarare il falso non essendo riconosciute in Alto Adige altre etnie oppure perdere i diritti rinunciando. Nel prosieguo dello scritto pubblicato sul sito della Fondazione Alexander Langer e che ho riportato nel mio contributo si conclude "ormai ci abbiamo fatto l'abitudine". Ma non è proprio così penso.
Hoffen wir nun auf die
Hoffen wir nun auf die Umsetzung der Charta der Regional- oder Minderheitensprachen des Europarats vom 5. November 1992.
Seit Unterzeichnung Italiens am 27.06.2000 hat es diese noch immer nicht ratifiziert und in Kraft gesetzt.