Chiesa
Ecco la rendicontazione dell'8x1000 del 2023 della Diocesi di Bolzano-Bressanone. Il totale dei fondi? Più di 4 milioni di euro: quasi la metà va al clero, meno di un milione invece agli interventi caritativi. Sempre meno altoatesini optano per la Chiesa

Sono stati pubblicati i dati 2024 sull'8x1000 dal Ministero dell’economia e delle finanze e il trend è chiaro. Sempre meno contribuenti altoatesini scelgono la Chiesa cattolica. Aumentano, invece, quelli che scelgono lo Stato.

Di norma, la scelta di destinare il proprio 8x1000 avviene attraverso la dichiarazione dei redditi come il modello 730 o il modello redditi. Secondo i redditi 2020 ripartiti quest’anno, in ballo, a livello nazionale, ci sono 1.3 miliardi di euro. La suddivisione dei fondi totali tra lo Stato e le 12 confessioni religiose avviene in base alle scelte espresse dai contribuenti, che quindi decideranno anche sulla destinazione dei soldi di coloro che non si esprimono (circa il 60%).

Vent’anni fa, le scelte espresse a favore della Chiesa cattolica raggiungevano quasi il 90% di chi si esprimeva, ultimamente sono calate sotto al 70%. Il calo si registra anche in Sudtirolo.
Nel 2024, dei 428.328 contribuenti altoatesini, si sono espressi con una scelta valida solo 161.729. Di questi, la maggioranza ha optato per la Chiesa Cattolica, che ha ricevuto 104.562 “firme”, un numero molto distante dalle oltre 135 mila di qualche anno fa. Aumenta invece il numero di altoatesini che scelgono lo Stato. È stato infatti superato il record dello scorso anno e si è arrivati a 49.617 contribuenti che optano per lo Stato. Gli anni passati erano meno di 28 mila.
Al contrario di quanto avviene con i fondi destinati alla Chiesa cattolica, che decide autonomamente come e dove destinare i soldi (eccetto per qualche vincolo), quando si firma per lo Stato, da qualche anno, è possibile anche indicare il codice per la destinazione specifica dei fondi: Fame nel mondo, Calamità naturali, Edilizia scolastica, Assistenza ai rifugiati e Beni culturali.

I soldi arrivati alla Diocesi di Bolzano: 4.3 milioni

4 milioni e 350 mila euro. Questo il totale dei soldi entrati nelle casse della Diocesi di Bolzano-Bressanone nel 2023 attraverso l’8x1000. Quasi la metà dei fondi – 1.953.568 euro - è stata indirizzata alla remunerazione dei sacerdoti e alla polizza sanitaria. Dunque, a livello locale, il 45% dei fondi ricavati dall’8x1000 finisce sotto la voce “sostentamento del clero”. 

La seconda parte più consistente, equivalente a 1.034.141 euro, è andata alle esigenze di culto e alla pastorale, ovvero agli emittenti cattolici, alla biblioteca del Seminario Maggiore e al Museo Diocesano. Di questo milione di euro, una parte - 266 mila euro – è stata riservata all’Azione cattolica, ai servizi giovanili e alle domestiche dei sacerdoti

In Alto Adige, il 45% dell’8x1000 finisce sotto la voce “sostentamento del clero”. Alle opere caritatevoli va solo il 22,6%

Un’altra voce - la più bassa - risulta essere quella dei “Beni culturali”: i contribuiti erogati sono stati di 378.204 euro. 
La seconda voce meno sostanziosa, invece, è quella riservata a “Projekte der Caritas”, ovvero agli interventi caritativi. La voce si divide in due sezioni: 8.000 euro vanno “per la carità del Vescovo”; 976.071 euro invece vanno alle “Opere caritative diocesane”. Il totale ammonta quindi a poco meno di un milione di euro (984.071) che, sui 4.3 milioni di euro, equivale al 22,6%.

D’altronde, la situazione altoatesina è simile a quella della vicina Diocesi di Trento dove la somma derivante dall’8x1000 destinata dall’Arcidiocesi di Trento nel 2023 a fini caritativi risulta essere di 977.463 euro. La parte più consistente, 850.000 euro, è andata a sostegno dell’attività della Fondazione Caritas Diocesana.

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