Il nome di Claudio Corrarati come candidato sindaco del centrodestra lo si dà per "quasi certo" da cinque mesi, ma l'ufficializzazione è arrivata solo ieri (17 febbraio). Un'attesa estenuante durante la quale il presidente della Confederazione Nazionale Artigianato (CNA) Alto Adige si è caricato come una molla e quindi, ad ogni domanda che gli si pone, risponde come un fiume in piena e inserirsi poi non è facile. “Sono un po’ emozionato per l’annuncio ufficiale”, dice a metà mattina entrando in redazione. Lo accompagna Roberto Zanin, il quale – signorilmente – ha deciso di "cedergli" la sua Civica per Bolzano che oggi, con 8 consiglieri, è la forza più numerosa del consiglio comunale. È senza dubbio grazie al lavoro di tessitura diplomatica dell’ex candidato del centrodestra nel 2020 che il nome di Corrarati è rimasto di fatto l’unico veramente sul tavolo a partire dal 2 settembre 2024, quando uscì questo articolo.
Da quel momento il vento contrario è stato forte e c'è stato un momento in cui sembrava che i dossier arrivati a Roma con articoli di stampa su tutte le (parecchie) volte in cui Corrarati era stato un potenziale candidato del centrosinistra avrebbero potuto far fallire l’operazione. Il leader di Fratelli d'Italia (Fdi) Marco Galateo a quel punto ha provato a vedere cosa succedeva mettendosi in gioco in prima persona. Realizzato in pochi giorni che con un nome meloniano, non solo l’appoggio dell’Svp al secondo turno sarebbe stato difficile ma anche che lo stesso Zanin si sarebbe potuto sfilare, la strada per Corrarati è stata poi tutta in discesa.
SALTO Corrarati, fino a due anni fa, quando si definirono le candidature per il seggio senatoriale di Bolzano Bassa Atesina, il suo nome è stato accostato innumerevoli volte alla coalizione di centrosinistra. Si dice che alcuni esponenti del centrodestra contrari alla sua nomina abbiano inviato un dossier al coordinatore nazionale di FdI Donzelli con gli articoli di stampa. A Roma le hanno fatto domande al riguardo?
Guardi, facciamo subito un passo indietro: partiamo dal 1946, quando nascono le associazioni di categoria datoriali e sindacali collegate ai partiti politici. Allora CNA era collegata al mondo della sinistra come la CGIL a livello sindacale. Con la fine della prima Repubblica nel 1992/93, in un'assemblea molto accesa che si tenne a Roma, CNA cambiò lo Statuto e si liberò completamente dell'appartenenza politica. I vari attori del centrosinistra a livello locale hanno sempre creduto che CNA fosse rimasta di proprietà di un partito o di un'area politica. Negli ultimi 10-15 anni ad ogni tornata elettorale sono stato accostato al centrosinistra ma devo dire che nessuno è mai venuto a suonare al mio campanello, sono stati i giornali a parlare di questa possibilità. Nel 2018 ho fatto il famoso selfie con Salvini e a quel punto qualcuno ha detto: ah, questo non è più dei nostri. La verità è che negli ultimi mesi diversi esponenti del centrodestra mi hanno chiesto come mi colloco e io ho risposto mettendo sul tavolo quelli che ritengo i temi importanti. Quando dieci giorni fa sono intervenuto all'evento aperto di Fratelli d'Italia ho parlato di infrastrutture strategiche, di amministrazione da snellire o comunque da ammodernare, di temi legati al lavoro, del mettere al centro del tema-lavoro le persone, la famiglia, il rapporto famiglia-lavoro, l'aiuto ai bisognosi e la lotta alla criminalità, all'illegalità ed anche all'immigrazione illegale. Sembrano temi trasversali ma in realtà io ho preso solo i titoli del programma dell'attuale governo Meloni, 15 titoli del programma di centrodestra e li ho declinati su questa città. Per cui domandare se queste cose sono appannaggio di uno o dell'altro schieramento non ha del tutto senso. In molti mi chiedono chi me lo ha fatto fare, io amo la città di Bolzano e mi metto a disposizione per provare a cambiarla. Sono una persona moderata e ho già svolto opera di mediazione in diversi tavoli, e questa mia qualità è stata apprezzata trasversalmente. Come presidente di CNA ho portato la comunità di madrelingua italiana al centro del tavolo dell'economia. In questa coalizione di centrodestra porto quello che sono, non porto quello che non sono mai stato e pertanto su questo credo che alla fine il tema non è se mi sento più vicino a destra o alla sinistra, io mi sento vicino ai temi che interessano i cittadini di Bolzano che saranno declinati nel programma che presenteremo fra due tre settimane. Ascoltando i temi che verranno proposti alcuni timori che ha qualcuno verranno meno. Chiaro che le derive non fanno bene a nessuno, né a destra né a sinistra, però non dimentichiamoci che prima della parola destra e prima della parola sinistra c'è sempre la parola centro, sia da una parte che dall'altra. Con questa coalizione di centrodestra vogliamo avviare un nuovo modo di dialogare con i cittadini.
Antifascista? Quello che sono e in cui credo lo definiscono il mio modo di lavorare e il mio modo di essere.
A proposito di derive. Sta ancora imperversando la polemica sulla presenza del vicepresidente della Provincia Galateo al corteo del Comitato 10 febbraio, che è un’emanazione di Casapound. Ne avete parlato? Lei ha difficoltà a dichiararsi antifascista?
Sta un po’ stancando questa insistenza della sinistra nell’andare a chiedere a chi si mette in un governo di centro-destra di dover giurare con la mano alzata di non essere un fascista. La storia ha reso evidente quello che è sbagliato e quello che non deve più capitare. Credo che la memoria ci serva per vivere bene il presente e per programmare bene il futuro. Quello che sono e in cui credo lo definiscono il mio modo di lavorare e il mio modo di essere. Credo che alla fine il compito di un sindaco, il compito di una comunità e di una coalizione sia quello di pensare alle cose importanti per la vita dei cittadini, non bado agli episodi specifici o agli errori di battitura sui manifesti. Sulle Foibe, ad esempio, Mattarella ha avuto una posizione molto chiara, e credo sia giusto dare la propria testimonianza per ricordare quel momento storico.
Questo non viene messo in dubbio da quasi nessuno. Il fatto è che l’evento istituzionale della Giornata del ricordo era al mattino e quella serale era una manifestazione con una certa connotazione. Siccome lei ha detto “no alle derive” vorremmo capire se quella per lei è una deriva e se ne ha parlato con Galateo.
Quella è stata una situazione che ha gestito il presidente provinciale di un partito importante come Fratelli d’Italia. Credo che Marco Galateo abbia dato delle spiegazioni e se servirà potrà ulteriormente spiegare a chi ha qualche dubbio. Come coalizione stiamo lavorando ai temi centrali per la cittadinanza. Se chiedete a me di prendere posizione sulla fiaccolata credo che non sia il mio ruolo in questo momento. Se diventerò sindaco io di certo andrò alle manifestazioni istituzionali della Giornata del ricordo. Come CNA nel 2020 abbiamo fatto incontri con tutti i candidati sindaco, compreso Puglisi Ghizzi di Casapound. CNA è un'associazione libera e mi sembrava giusto ascoltare tutti, per dire.
Roberto Zanin: Posso dire solo una cosa? CasaPound quando nel 2020 ero candidato sindaco non faceva parte della coalizione e non ci fa parte tuttora. Come probabile capolista della Civica che sosterrà Corrarati posso garantire che dove ci siamo noi non ci saranno derive estreme. Il tema è importante perché anche a livello programmatico è stato definito un perimetro entro il quale abbiamo deciso di stare e queste cose dentro il perimetro non ci sono. E preciso che è nato prima il perimetro e poi la coalizione..
Scharf -r e c h t s-…
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Più leggo queste interviste…
Più leggo queste interviste più mi rendo conto, condividendone molti temi, che le differenze non stiano tanto fra la coalizione di centrodestra e centrosinistra ma fra entrambe e la svp.
Probabilmente solo riuscendo a comporre una giunta dove quest'ultima sia all'opposizione, rispettandone i criteri obbligatori di proporzionalità etnica, avremmo un vero cambiamento nelle politiche di gestione della città altrimenti destinate alla sola valorizzazione del centro storico e di parte del suo hinterland.