PRU e dintorni
Se un'amministrazione comunale aliena un parco pubblico viene meno al suo mandato?
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Massimo Mollica Gio, 06/18/2015 - 01:04

Trovo questo articolo molto bello per come è stato esposto. Si evidenzia un aspetto che onestamente mi era sfuggito. Ora capisco finalmente cosa intendeva l'autore per "identità storica".
Da quello che ricordo, sperando di non sbagliare, in questo parco era costruito l'originale teatro civico, poi denominato Verdi, che dopo bombardamenti non fu più ricostruito. La stessa stazione che vi si affaccia è di origine asburgica, ma ha avuto una rivisitazione razionalistica sotto il periodo fascista. Bolzano Bozen tutta ha subito, dal ventennio in poi, una trasformazione epocale, che l' ha proiettata a diventare città capoluogo (inglobando i paesi limitrofi) con la caratteristica, quasi unica, di concentrare in un luogo una varietà di persone ognuna con la sua storia e le sue origini. Ecco perché Bolzano Bozen mi piace, perché ha una storia particolare.
Sotto quest'ottica onestamente non ho mai visto il parco della stazione come punto di riferimento dei bolzanini, un luogo appartenete all'identità di questa città. Se si pensa alla parte storica (per intercederci quella denominata semplicemente città), allora il pensiero va a piazza Walter e i portici con via museo. Poi c'è la città "nuova" e qui allora si pensa a piazza della Vittoria e il relativo corso. Poi c'è Gries, la parte nobile e per contro la ex-Shanghai, ovvero via Torino e via Milano.
Onestamente credo che il degrado del parco sia una conseguenza e non il motivo per il quale non venga frequentato. Io abito in via Conciapelli e non mi è difficile notare come quella zona sia di mero passaggio sia per i turisti che per chi va a lavorare. La stessa zona è interessata da ben 5 parcheggi,e dai bus di linea che turistici. E' il punto di viabilità più stressato di tutta la città.
Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare perché dovrei fermarmi lì per cercare un po' di relax, in mezzo al traffico e al passaggio di gente. Onestamente preferisco farmi 4 passi e arrivare sulle passeggiate del Talvera, vero polmone di questa città.
Altro punto che vorrei porre è la difesa di quella identità storica sopra citata. Sotto quest'ottica allora si doveva preservare le casette rurali. E bloccare ricostruzioni in varie parti della città. In sostanza fin dove deve prevalere tale identità (ammesso che venga sentita dai cittadini)? Ma così una città si blocca, non si sviluppa...e vivendo di ricordi, muore.

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