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Il direttore dell'Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli, spiega le difficoltà nel monitoraggio del fenomeno lupo e critica il "tabù" sugli abbattimenti.
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Massimo Mollica Di., 12.10.2021 - 22:54

Stimo molto Luigi Spagnolli e lo ritengo, nel mio piccolo, una delle personalità più illuminate nella terra in cui vivo. Nel caso specifico comprendo la sua tesi ma non la condivido. Nel merito trovo difficile pensare che un ambiente antropizzato possa favorire la biodiversità. Tanto che le critiche che vi sono state al concerto di Lorenzo Jovanotti a Plan de Corones le ho trovare inconsistenti. Credo sia difficile trovare una montagna più artefatta di quella , con due musei e attrazioni per ogni gusto (pure per chi si eccita a scendere come un pazzo con la bicicletta biammortizzata). Comunque il punto è che della biodiversità non interessa veramente ad alcuno, a cominciare da quella umana. E questo forse è uno dei grandi mali di questo tempo.
Poi è vero, appartengo alla "popolazione urbana italiana", che vede i lupi solo nei video. In compenso dal vivo vedo drogati, spacciatori, traffico asfissiante e case e prezzi alle stelle. (E farei volentieri cambio con i lupi e orsi). Ma questo è un altro discorso.

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