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Le sanzioni sono una colossale ipocrisia. Fingere di agire e non agire affatto.
Contro chi sono rivolte le sanzioni? Contro i 145 milioni di cittadini russi che devono pagare l'aumento dei prezzi e il deprezzamento del rublo? Forse per "punirli" per le loro scelte elettorali? O sono rivolte contro un migliaio di oligarchi, cui fanno poco o nulla? I loro capitali sono in Occidente oppure offshore. Recuperarli o bloccarli? Ma allora come pagheremmo le materie prime?
Nessun problema anche per le restrizioni di viaggio collegate alle sanzioni. Uno degli "status symbol" del russo veramente potente e' un passaporto straniero. Di Malta o Cipro, ad esempio, paesi UE per i quali le sanzioni di viaggio non si applicano e che vendono volentieri le loro cttadinanze. O Israele, per chi ne ha titolo, ma vanno bene anche alcune isole caraibiche i cui passaporti permettono di viaggiare per l'Europa senza visto.
Negli ultimi anni per i politici russi venire inseriti in una black list e' diventato motivo di orgoglio. In questo gioco al contrario le restrizioni americane valgono molto di piu' di quelle europee. Tra i politici russi c'e' chi e' rimasto deluso per non essere stato sanzionato, la prova di contare poco, un'occasione mancata per acquisire prestigio. Mentre la proibizione di entrare negli USA e' quasi l'anticamera vuoi di un ministero, vuoi della direzione di un'importante impresa di stato.
Naval'nyj stesso aveva preso posizione contro questo stato di cose, ma in questa particolare situazione l'eco mediatica da noi e' molto, molto affievolita, impercettibile.
Mettiamola in chiaro. Dal momento in cui Putin sblocchera' l'accesso di societa' straniere ai giacimenti di petrolio e gas siberiani, permettendo loro di intascare notevoli profitti, tutti gli altri problemi di colpo spariranno. Cioe', spariranno dai media occidentali. Desse anche ordine di fare - letteralmente - a pezzettini chiunque mettesse piede in un consolato russo, la cosa da noi avrebbe poca eco. Il giorno nel quale il gas di North Stream2 fosse targato USA e non Gazprom Polonia e Ucraina non potrebbero piu' obiettare nulla.
Putin ist nicht Russland !!! Als EU sollten wir versuchen einen neuen, friedfertigen Kontakt zum Russland der Kultur und der sozialen Gerechtigkeit aufzubauen und diese Basis massiv zu unterstützen. Mit dem Aufstellen von Raketen gegen Russland haben wir dem Putin in die Hände gespielt; wenn ein Volk von außen bedroht wird, schart es sich um einen "starken Mann", selbst wenn dieser Putin ist.
Aus erster Hand und nach mehreren persönlichen Erfahrungen muss ich leider sagen: Die EU ist daran nicht interessiert. Bereits der damalige US-amerikanische Botschafter in Moskau, George Kennan, hatte 1946 in seinem "Telegramm" geschrieben, dass der Westen zwischen russischer Bevölkerung und russischer Elite unterscheiden sollte. Dies wurde damals, und wird noch heute nicht gemacht. Kennans "Telegramm" ist wichtig, weil es als Anstoß zum Anfang des "kalten Krieges" betrachtet wird.
Es ist sehr schwierig, gegen Heuchelei etwas zu unternehmen.
Le sanzioni sono una
Le sanzioni sono una colossale ipocrisia. Fingere di agire e non agire affatto.
Contro chi sono rivolte le sanzioni? Contro i 145 milioni di cittadini russi che devono pagare l'aumento dei prezzi e il deprezzamento del rublo? Forse per "punirli" per le loro scelte elettorali? O sono rivolte contro un migliaio di oligarchi, cui fanno poco o nulla? I loro capitali sono in Occidente oppure offshore. Recuperarli o bloccarli? Ma allora come pagheremmo le materie prime?
Nessun problema anche per le restrizioni di viaggio collegate alle sanzioni. Uno degli "status symbol" del russo veramente potente e' un passaporto straniero. Di Malta o Cipro, ad esempio, paesi UE per i quali le sanzioni di viaggio non si applicano e che vendono volentieri le loro cttadinanze. O Israele, per chi ne ha titolo, ma vanno bene anche alcune isole caraibiche i cui passaporti permettono di viaggiare per l'Europa senza visto.
Negli ultimi anni per i politici russi venire inseriti in una black list e' diventato motivo di orgoglio. In questo gioco al contrario le restrizioni americane valgono molto di piu' di quelle europee. Tra i politici russi c'e' chi e' rimasto deluso per non essere stato sanzionato, la prova di contare poco, un'occasione mancata per acquisire prestigio. Mentre la proibizione di entrare negli USA e' quasi l'anticamera vuoi di un ministero, vuoi della direzione di un'importante impresa di stato.
Naval'nyj stesso aveva preso posizione contro questo stato di cose, ma in questa particolare situazione l'eco mediatica da noi e' molto, molto affievolita, impercettibile.
Mettiamola in chiaro. Dal momento in cui Putin sblocchera' l'accesso di societa' straniere ai giacimenti di petrolio e gas siberiani, permettendo loro di intascare notevoli profitti, tutti gli altri problemi di colpo spariranno. Cioe', spariranno dai media occidentali. Desse anche ordine di fare - letteralmente - a pezzettini chiunque mettesse piede in un consolato russo, la cosa da noi avrebbe poca eco. Il giorno nel quale il gas di North Stream2 fosse targato USA e non Gazprom Polonia e Ucraina non potrebbero piu' obiettare nulla.
Putin ist nicht Russland !!!
Putin ist nicht Russland !!! Als EU sollten wir versuchen einen neuen, friedfertigen Kontakt zum Russland der Kultur und der sozialen Gerechtigkeit aufzubauen und diese Basis massiv zu unterstützen. Mit dem Aufstellen von Raketen gegen Russland haben wir dem Putin in die Hände gespielt; wenn ein Volk von außen bedroht wird, schart es sich um einen "starken Mann", selbst wenn dieser Putin ist.
In risposta a Putin ist nicht Russland !!! di Karl Trojer
Aus erster Hand und nach
Aus erster Hand und nach mehreren persönlichen Erfahrungen muss ich leider sagen: Die EU ist daran nicht interessiert. Bereits der damalige US-amerikanische Botschafter in Moskau, George Kennan, hatte 1946 in seinem "Telegramm" geschrieben, dass der Westen zwischen russischer Bevölkerung und russischer Elite unterscheiden sollte. Dies wurde damals, und wird noch heute nicht gemacht. Kennans "Telegramm" ist wichtig, weil es als Anstoß zum Anfang des "kalten Krieges" betrachtet wird.
Es ist sehr schwierig, gegen Heuchelei etwas zu unternehmen.