Dal blog di Massimiliano Boschi
Le identità nazionali viste dagli scaffali di un supermercato.
Bild
Profile picture for user Federica Cumer
Federica Cumer Mer, 11/06/2013 - 11:53

Condivido lo spirito, e sì, è divertente osservare queste permutazioni di marchio. Però dovrebbe anche essere possibile, con uno sguardo sereno e con onestà intellettuale da entrambe le parti, vedere la BELLEZZA dell'architettura razionalista e la BELLEZZA delle feste di paese con Dirdl e Lederhosen.

Mer, 11/06/2013 - 11:53 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Enrico Rizzi
Enrico Rizzi Mer, 11/06/2013 - 21:30

...non dovrebbe stupirci più.
Credo sia la peggiore aberrazione esistente oggi: un'istituzione che fa sopravvivere le leggi di domanda e offerta, ma io penso che sia cosa risaputa, sig. Massimiliano.

Z.Bauman posso permettermi di sconsigliarlo caldamente dalla lettura?
Eccede nell'illustrare le cause economiche del nostro tragico presente, trascurando ciò che ribadisce in tutte le sue premesse: siamo società massificate. Lui lo ribadisce sempre, noi lo sappiamo? Mi spiego: cosa serve rimarcare le concatenazioni economiche che han portato all'oggi se già dichiari che tutto è degenerato con la costituzione delle masse, caro Bauman?
E per quale ragione ti metti ad apostrofare la modernità come 'liquida' se a stento gli statisti e i matematici riescono a inquadrare in grafici la crescita iperbolica del nostro presente, caro Bauman?

La prego, sig. Massimiliano, non tutti i grandi e incensati pensatori contemporanei parlano sensatamente: parlare bene è istillare criticità nei lettori.

Ma a parte l'invettiva, gusti alla fine se si vuole, non c'è da stupire su queste dislocazioni di marchio, benvenuti nell'arcicapitalismo sfrenato 2.0 dentro e oltre le democrazie, fra politici grillini e intellettuali strumentalizzati.

Noi, prima di essere cittadini con diritti, siamo consumatori. ;)

Mer, 11/06/2013 - 21:30 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Hannes Rottensteiner
Hannes Rottensteiner Gio, 11/07/2013 - 11:39

Lo trovo abbastanza strano che cose del genere possano ancora trovare tanta attenzione. Io lo trovo abbastanza logico che la Forst in Alto Adige punti sulla provenienza altoatesina. Qui bisogna distinguersi da Moretti, Stella Artois e quantaltro. In Irlanda, cosa devono scrivere? Che è una birra di Merano, se nessuno sa dov'è sto Merano? Il Made in Italy tira sul settore alimentare, e quindi è il santo diritto di ogni azienda italiana di usufruire di questo trend. Dall'altra parte abbiamo la preferenza del prodotto locale, ed anche qui abbiamo il diritto di ogni azienda di puntarci sopra. Sono abbastanza convinto che un'azienda milanese che vende i suoi prodotti come "Milanesi" a Milano e come "Italiani" all'estero non causerebbe tante discussioni. Perché allora un azienda di Merano / Renon / che cacchio ne so? Sarebbe bello se, dopo quasi 100 anni di convivenza, fossimo un pochino più in avanti su queste cose...

Gio, 11/07/2013 - 11:39 Collegamento permanente
Bild
Profile picture for user Martin B.
Martin B. Gio, 05/28/2015 - 15:57

In risposta a di Hannes Rottensteiner

Ich bin jetzt kein Biermarktexperte, aber ich trinke bei Alternativen nie italienisches Bier; sehr wohl aber Wein. Um klarzustellen: das ist eine reine Geschmackssache. Forst mag ich auch nicht, unabhängig was jetzt am Etikett steht. Ich denke mir ich bin da nicht allein und deshalb sehe ich es nicht als Vorteil außerhalb Italiens "Made in Italy" beim Bier zu haben - im Unterschied zu Wein. Ich kann mich da auch irren.

Gio, 05/28/2015 - 15:57 Collegamento permanente
Bild
Salto User
Anonymous (non verificato) Lun, 05/25/2015 - 16:19

Λάθε βιώσας scriveva Epicuro ben oltre 2.000 anni fa: vivi nascosto, lontano dalla gente, coltivando la tua propria identità. La provocazione di Altan è simpatica, ma tale rimane, piena di un assoluto vuoto di contenuti e pertanto completamente ingiustificata. Per smontarla, basta ricordare che il 99,999% degli individui che compongono le moderne società di massa sono degli emeriti signor "Nessuno" che il problema della propria identità proprio non se lo pone. O, almeno, così parrebbe.

Lun, 05/25/2015 - 16:19 Collegamento permanente