Per decenni ci hanno, con successo, raccontato la favola del benessere turistico ecumenico. A vantaggio di tutti. Da qualche anno però non ci crede più nessuno. Che fare?
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Le considerazioni in questo articolo sono condivisibili. Ma le trovo un po' semplicistiche. E' vero che la vita in Alto Adige Südtirol è altissima e sono il primo che denunciare i costi assurdi delle case a Bolzano Bozen. Ma non credo che sia collegabile al turismo (per lo mneo non solo). Semmai all' avidità dell'essere umano e al fatto che investire in immobili purtroppo conviene.
Detto tutto questo e premesso anche che io sono un dipendente e non ho alcuna attività legata al turismo. (quindi di fatto subisco tutti e completamente i disagi del tirismo) vi chedo: come paghiamo i servizi sociali a cominciare dalle scuole, l'assistenza sanitaria, i servizi sociali? I contadini e altre categorie? Come paghiamo i trasporti, le strade, la difesa a eventi naturali? Bastano le mele e il vino? (che tra l'altro quest'ultimo favorisce l'alcolismo e incidenti) . Basta tutto questo o, oltre all'industria (che di per sè inquina) ci vuole anche il turismo? E se sì qual'è il confine? Come stabiliamo il limite? Chi più paga più ha diritto? O certe cose le vetiamo a prescindere (tipo scendere con le biciclette per le montagne, vietandole però a tutti, non solo ai turisti)E potrei andare oltre. Si potrebbe parlare per ore...
Gli occupati nel solo settore del turismo in provincia di Bolzano sono circa il 18-19% (dati wifo), sicuramente il fattore economico incide anche su tutte le altre categorie. Ma è giusto ricordare questo dato.
Il tema dei costi della vita nella nostra provincia è complesso, poche aree edificabili, la nostra posizione strategica, territorio ben connesso con strade e ferrovie, la lobby dei contadini che indirettamente influenza troppo il mercato immobiliare, ecc. direi tema complesso.....
Ma con ciò non voglio demonizzare questo settore, entrambi i miei figli hanno lavorato durante le vacanze estive in malghe, alberghi, auto ristori. Ancora oggi il loro impegno lavorativo è collegato al settore turistico.
Con il traffico nei periodi di punta e cioè nei fine settimana e negli hotspot turistici, ci si può convivere, basta evitarli, il peggio è nelle giornate di maltempo quando la fronda dei turisti si riversa nei centri urbani.
Quel che incide maggiormente sul costo e qualità della vita è quello dell'abitare, un tema delicato, simile a quello di altre realtà. Per l'affitto di una piccola stanza in un appartamento condiviso a Monaco (700€) pago per mia figlia lo stesso prezzo di un miniappartamento a Varna.
Gli stipendi in provincia in molti settori sono senz'altro più alti rispetto al resto del paese, ma ci sono sempre ancora molte sacche dove si viene ampiamente sottopagati.
Mi permetto infine di citare un articolo sul tema molto interessante:
„Cosa ci ha insegnato questo periodo di confinamento: più grande è la quota rappresentata dal turismo nel PIL di un paese, più lo rende fragile, esposto alla recessione ogni qual volta un evento infausto ne offusca la reputazione o restringe la mobilità.
Negli ultimi anni si è globalmente diffusa una nuova consapevolezza dei rischi della monocultura turistica. La pandemia ha mostrato la fondatezza delle critiche.
…...Non ha senso invocare chiusure e vessazioni per i turisti: quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente rimuovere l'industria turistica dal centro della scena per tornare a costruire un'economia più solida, lungimirante ed equa.” *
*Il turismo è fragile e la lezione della pandemia non va archiviata Sarah Gainforth e Lucia Tozzi sul “Domani”
Der Tourismus ist für Südtirol zweifelsohne wichtig. Die Wohlstandsentwicklung in den letzten 50 Jahren hängt maßgeblich damit zusammen. Es zeigen sich aber mittlerweile deutlich die Schattenseiten, welche in den meisten stark touristischen Gebieten vorhanden sind. Vor allem der Wohnraum wird für viele Einheimische unerschwinglich. Knappes Angebot und starke Nachfrage, auch nach Ferienwohnsitzen treiben die Preissteigerungen an. Hier wird es in Zukunft eine noch stärkere Regulierung brauchen, wenn man der Jugend eine Perspektive geben will!
....complimenti, articolo da
....complimenti, articolo da condividere in pieno
Le considerazioni in questo
Le considerazioni in questo articolo sono condivisibili. Ma le trovo un po' semplicistiche. E' vero che la vita in Alto Adige Südtirol è altissima e sono il primo che denunciare i costi assurdi delle case a Bolzano Bozen. Ma non credo che sia collegabile al turismo (per lo mneo non solo). Semmai all' avidità dell'essere umano e al fatto che investire in immobili purtroppo conviene.
Detto tutto questo e premesso anche che io sono un dipendente e non ho alcuna attività legata al turismo. (quindi di fatto subisco tutti e completamente i disagi del tirismo) vi chedo: come paghiamo i servizi sociali a cominciare dalle scuole, l'assistenza sanitaria, i servizi sociali? I contadini e altre categorie? Come paghiamo i trasporti, le strade, la difesa a eventi naturali? Bastano le mele e il vino? (che tra l'altro quest'ultimo favorisce l'alcolismo e incidenti) . Basta tutto questo o, oltre all'industria (che di per sè inquina) ci vuole anche il turismo? E se sì qual'è il confine? Come stabiliamo il limite? Chi più paga più ha diritto? O certe cose le vetiamo a prescindere (tipo scendere con le biciclette per le montagne, vietandole però a tutti, non solo ai turisti)E potrei andare oltre. Si potrebbe parlare per ore...
Gli occupati nel solo settore
Gli occupati nel solo settore del turismo in provincia di Bolzano sono circa il 18-19% (dati wifo), sicuramente il fattore economico incide anche su tutte le altre categorie. Ma è giusto ricordare questo dato.
Il tema dei costi della vita nella nostra provincia è complesso, poche aree edificabili, la nostra posizione strategica, territorio ben connesso con strade e ferrovie, la lobby dei contadini che indirettamente influenza troppo il mercato immobiliare, ecc. direi tema complesso.....
Ma con ciò non voglio demonizzare questo settore, entrambi i miei figli hanno lavorato durante le vacanze estive in malghe, alberghi, auto ristori. Ancora oggi il loro impegno lavorativo è collegato al settore turistico.
Con il traffico nei periodi di punta e cioè nei fine settimana e negli hotspot turistici, ci si può convivere, basta evitarli, il peggio è nelle giornate di maltempo quando la fronda dei turisti si riversa nei centri urbani.
Quel che incide maggiormente sul costo e qualità della vita è quello dell'abitare, un tema delicato, simile a quello di altre realtà. Per l'affitto di una piccola stanza in un appartamento condiviso a Monaco (700€) pago per mia figlia lo stesso prezzo di un miniappartamento a Varna.
Gli stipendi in provincia in molti settori sono senz'altro più alti rispetto al resto del paese, ma ci sono sempre ancora molte sacche dove si viene ampiamente sottopagati.
Mi permetto infine di citare un articolo sul tema molto interessante:
„Cosa ci ha insegnato questo periodo di confinamento: più grande è la quota rappresentata dal turismo nel PIL di un paese, più lo rende fragile, esposto alla recessione ogni qual volta un evento infausto ne offusca la reputazione o restringe la mobilità.
Negli ultimi anni si è globalmente diffusa una nuova consapevolezza dei rischi della monocultura turistica. La pandemia ha mostrato la fondatezza delle critiche.
…...Non ha senso invocare chiusure e vessazioni per i turisti: quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente rimuovere l'industria turistica dal centro della scena per tornare a costruire un'economia più solida, lungimirante ed equa.” *
*Il turismo è fragile e la lezione della pandemia non va archiviata Sarah Gainforth e Lucia Tozzi sul “Domani”
Antwort auf Gli occupati nel solo settore von Alessandro Stenico
Il turismo è necessario.
Il turismo è necessario. Basta che sia dal volto umano e sostenibile. E che ne profittino tutti
Der Tourismus ist für
Der Tourismus ist für Südtirol zweifelsohne wichtig. Die Wohlstandsentwicklung in den letzten 50 Jahren hängt maßgeblich damit zusammen. Es zeigen sich aber mittlerweile deutlich die Schattenseiten, welche in den meisten stark touristischen Gebieten vorhanden sind. Vor allem der Wohnraum wird für viele Einheimische unerschwinglich. Knappes Angebot und starke Nachfrage, auch nach Ferienwohnsitzen treiben die Preissteigerungen an. Hier wird es in Zukunft eine noch stärkere Regulierung brauchen, wenn man der Jugend eine Perspektive geben will!