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In questo Paese per Vecchi, però, il Presidente della Giunta Provinciale ha 50 anni, il suo vice ne ha 47, l'Assessore ladino ai Lavori Pubblici compie oggi 40 anni, il segretario della SVP ha 35 anni, il segretario del Pd ha 34 anni, i direttori dei due più diffusi quotidiani locali, rispettivamente 57 e 64 anni, il Vescovo, 59.
Non esattamente una gerontocrazia....
A leggere questo contributo sembra che le Lobby in città siano solo due, i commercianti del centro e i contadini. I modestamente conosco anche altri Lobby a Bolzano, che non parlano tedesco e che sanno farsi valere lo stesso.
Non sono d'accordo con quanto scritto. Andiamo per ordine:
Inziamo col dire che la vecchiaia non è un fattore temporale ma mentale. E' la paura a cambiare. E' il terrore a dover mettere in discussione i propri punti di riferimento.
Il museo della mummia ha senso che stia in centro perché è facile arrivarci per i turisti che giungono col treno e anche con l'auto. I mezzi pubblici a Bolzano fanno praticamente schifo e chi non lo ammette è perché non li usa oppure non lavora. Io abito in centro e lavoro in centro e non ho bisogno di spostarmi in auto. Chi lavora proveniendo da fuori ha un lusso a poter lavorare in centro perché col treno è comodissimo. Se deve prendere un bus la qualità della vita cambia. Poi l'avere turisti non è che è tutto rosa e fiori. Se mettessero il museo vicino a casa vostra sareste davvero contenti? Ehm, se siete bolzanini non credo.
Se poi vogliamo considerare il Virgolo, la visione che propone SIGMA la trovo bellissima e non credo che toccherebbe i ricchissimi commercianti del centro storico. Perché comunque riguarda il centro. Il turista interagisce con esso. E creerebbe posti di lavoro, con tanta gente che in questo periodo se la passa male. E non mi piace la rispettabilissima opinione dell'architetto citato perché si toccano i soliti concetti già espressi contro Benko. Che i consumismo fa schifo, che le costruzioni pure, che dobbiamo vivere di ideali e W la vita bucolica. Poi viaggi per la provincia (per non parlare del mondo intero) e scopri che dalle altre parti fanno quello che voglio, costruiscono senza porsi dei limiti. A Lagundo c'è di fatto un nuovo centro commerciale ma nessuno ha aperto bocca. E a rimetterci è sempre Bolzano. Ecco la paura di cambiare! Ecco il vecchiume.
E ancora, cosa c'entra la coerenza in merito all'areoporto? Uno può essere a favoro degli aerei ma non nello specifico a Laives/Bolzano. Sarebbe, ma anche qui è da discutere, meno coerente chi si dice pro ambiente ma viaggia in auto. Semmai il futuro sarà di piccoli aerei spinti a idrogeno, così si salva capre e cavoli.
Discorso a parte le strade chiuse, che grida vendetta a Dio, perché ci diciamo tanto cattolici ma in realtà l'altro ci fa schifo. E' un po' la metafora di questa Europa che non esiste. Libertè Egalitè Fraternitè...ma senza te! Ci aggiungo che quelli (i benpensanti) ottengono la chiusura della strada, mentre sotto casa mia i ragazzi dalle valli vengono a prendersi la droga da spacciatori, in barba a tutto. I nostri figli si uccidono e i politici, ma in primis la comunità intera, se ne frega. L'importante è che l'altro non passi su certe strade.
Ora mi aspetto la quarta puntata, quella della città in mano ai pochi, delle case che costano una follia, della difficoltà a farsi una famiglia comprando casa, il doversi legare con un mutuo a vita. Dei tanti interessi di pochi a discapito di molti.
La città è dei cittadini. La città è NOSTRA. Siamo noi tutti che l’abitiamo. Sono le nostre strade, le nostre piazze e i nostri giardini. Sono le nostre biblioteche, i nostri teatri e i nostri cinema. Sono i nostri quartieri. Siamo Bambini, giovani, adulti, vecchi, ricchi, poveri, operai, intellettuali, artisti, commercianti, cristiani, muslimi, buddisti, famiglie, single, donne, uomini. Il processo di sviluppo deve essere un processo di inclusione di tutte le nostre realtà. Di tutte le nostre esigenze. Il processo di sviluppo della nostra città deve essere un processo di massima trasparenza, informazione, inclusione e partecipazione. A differenza di quello che sta avvenendo oggi, deve essere un processo democratico e di democratizzazione. Non basta poter dire si o no ad un progetto. Dobbiamo poter partecipare al "disegno" della nostra citta.
In questo Paese per Vecchi,
In questo Paese per Vecchi, però, il Presidente della Giunta Provinciale ha 50 anni, il suo vice ne ha 47, l'Assessore ladino ai Lavori Pubblici compie oggi 40 anni, il segretario della SVP ha 35 anni, il segretario del Pd ha 34 anni, i direttori dei due più diffusi quotidiani locali, rispettivamente 57 e 64 anni, il Vescovo, 59.
Non esattamente una gerontocrazia....
A leggere questo contributo
A leggere questo contributo sembra che le Lobby in città siano solo due, i commercianti del centro e i contadini. I modestamente conosco anche altri Lobby a Bolzano, che non parlano tedesco e che sanno farsi valere lo stesso.
Non sono d'accordo con quanto
Non sono d'accordo con quanto scritto. Andiamo per ordine:
Inziamo col dire che la vecchiaia non è un fattore temporale ma mentale. E' la paura a cambiare. E' il terrore a dover mettere in discussione i propri punti di riferimento.
Il museo della mummia ha senso che stia in centro perché è facile arrivarci per i turisti che giungono col treno e anche con l'auto. I mezzi pubblici a Bolzano fanno praticamente schifo e chi non lo ammette è perché non li usa oppure non lavora. Io abito in centro e lavoro in centro e non ho bisogno di spostarmi in auto. Chi lavora proveniendo da fuori ha un lusso a poter lavorare in centro perché col treno è comodissimo. Se deve prendere un bus la qualità della vita cambia. Poi l'avere turisti non è che è tutto rosa e fiori. Se mettessero il museo vicino a casa vostra sareste davvero contenti? Ehm, se siete bolzanini non credo.
Se poi vogliamo considerare il Virgolo, la visione che propone SIGMA la trovo bellissima e non credo che toccherebbe i ricchissimi commercianti del centro storico. Perché comunque riguarda il centro. Il turista interagisce con esso. E creerebbe posti di lavoro, con tanta gente che in questo periodo se la passa male. E non mi piace la rispettabilissima opinione dell'architetto citato perché si toccano i soliti concetti già espressi contro Benko. Che i consumismo fa schifo, che le costruzioni pure, che dobbiamo vivere di ideali e W la vita bucolica. Poi viaggi per la provincia (per non parlare del mondo intero) e scopri che dalle altre parti fanno quello che voglio, costruiscono senza porsi dei limiti. A Lagundo c'è di fatto un nuovo centro commerciale ma nessuno ha aperto bocca. E a rimetterci è sempre Bolzano. Ecco la paura di cambiare! Ecco il vecchiume.
E ancora, cosa c'entra la coerenza in merito all'areoporto? Uno può essere a favoro degli aerei ma non nello specifico a Laives/Bolzano. Sarebbe, ma anche qui è da discutere, meno coerente chi si dice pro ambiente ma viaggia in auto. Semmai il futuro sarà di piccoli aerei spinti a idrogeno, così si salva capre e cavoli.
Discorso a parte le strade chiuse, che grida vendetta a Dio, perché ci diciamo tanto cattolici ma in realtà l'altro ci fa schifo. E' un po' la metafora di questa Europa che non esiste. Libertè Egalitè Fraternitè...ma senza te! Ci aggiungo che quelli (i benpensanti) ottengono la chiusura della strada, mentre sotto casa mia i ragazzi dalle valli vengono a prendersi la droga da spacciatori, in barba a tutto. I nostri figli si uccidono e i politici, ma in primis la comunità intera, se ne frega. L'importante è che l'altro non passi su certe strade.
Ora mi aspetto la quarta puntata, quella della città in mano ai pochi, delle case che costano una follia, della difficoltà a farsi una famiglia comprando casa, il doversi legare con un mutuo a vita. Dei tanti interessi di pochi a discapito di molti.
Antwort auf Non sono d'accordo con quanto von Massimo Mollica
"La vecchiaia non è un
"La vecchiaia non è un fattore temporale ma mentale". Completamente d'accordo, signor Mollica
La città è dei cittadini. La
La città è dei cittadini. La città è NOSTRA. Siamo noi tutti che l’abitiamo. Sono le nostre strade, le nostre piazze e i nostri giardini. Sono le nostre biblioteche, i nostri teatri e i nostri cinema. Sono i nostri quartieri. Siamo Bambini, giovani, adulti, vecchi, ricchi, poveri, operai, intellettuali, artisti, commercianti, cristiani, muslimi, buddisti, famiglie, single, donne, uomini. Il processo di sviluppo deve essere un processo di inclusione di tutte le nostre realtà. Di tutte le nostre esigenze. Il processo di sviluppo della nostra città deve essere un processo di massima trasparenza, informazione, inclusione e partecipazione. A differenza di quello che sta avvenendo oggi, deve essere un processo democratico e di democratizzazione. Non basta poter dire si o no ad un progetto. Dobbiamo poter partecipare al "disegno" della nostra citta.