“In Europa porto la mia professionalità”

Figura di spicco nel panorama giuridico italiano e internazionale, Cuno Tarfusser vanta una ricca carriera da magistrato. Nato a Merano nel 1954, la sua ascesa professionale inizia nella Procura della Repubblica di Bolzano, dove assume la carica di Procuratore Capo nel 2001. Nel 2008 si sposta all'Aia, dove viene eletto Giudice della Corte Penale Internazionale. Rientrato in Italia nel 2019, Tarfusser è al momento Sostituto procuratore della Corte d’appello di Milano, dove ha recentemente fatto riaprire il caso della strage di Erba. In questa sede si presenta ai lettori con un’altra veste, quella di candidato alle elezioni europee del 2024. Tarfusser è infatti stato inserito nella listata di Azione "Siamo Europei" nella circoscrizione Nord-ovest, che comprende Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta. In vista delle urne, il magistrato meranese ha spiegato la scelta di scendere in campo, detta dal suo forte europeismo e dalla convinzione di poter sfruttare la sua esperienza e professionalità in politica. 

SALTO: Perché ha scelto di candidarsi alle europee? 

Cuno Tarfusser: Non l'ho scelto, mi è stato chiesto e, dopo una riflessione di 48 ore, ho aderito. Ad agosto andrò comunque in pensione e, siccome sono ancora fisicamente e mentalmente sano, ho pensato che potrei utilizzare la professionalità e l’esperienza formata in quarant’anni di magistratura per cercare di dare una mano al nostro paese e all'Europa. Lo scenario di persone in politica non è brillantissimo, in questo scenario credo proprio di non sfigurare.

Come mai si è candidato con la lista di Calenda?

Innanzitutto perché me l'ha chiesto e perché rappresenta l’area politica in cui mi riconosco abbastanza bene: europeista, social-liberale, non populista, non nazionalista. La scelta era se farlo o non farlo, non tanto con chi.

Se mi chiedono, come spesso fanno agli altoatesini, “ti senti più tedesco o italiano”, io rispondo che sono un cittadino europeo di nazionalità italiana e di madrelingua tedesca, perché questo è quello che sento. 

Quando è uscita la notizia, lei ha detto che sente l’europeismo un valore molto forte.

Sono da sempre trilingue, oggi quadrilingue, con un animo europeista da sempre. Di più, un cittadino del mondo. Se mi chiedono, come spesso fanno agli altoatesini, “ti senti più tedesco o italiano”, io rispondo che sono un cittadino europeo di nazionalità italiana e di madrelingua tedesca, perché questo è quello che sento.